6.5
- Band: NEAERA
- Durata: 00:44:28
- Disponibile dal: 04/03/2013
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Sony
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Si stenta quasi a credere che i Neaera siano giunti al sesto full-length album. Una carriera breve ma intensissima, quella dei tedeschi, ricca di soddisfazioni soprattutto nella prima parte, mentre ultimamente arenatasi in un limbo tra anonimato e vago provincialismo, con dischi un po’ altalenanti e concerti tenuti quasi esclusivamente in madre patria. Il gruppo di Münster continua comunque a godere della fiducia e del supporto della Metal Blade, che rilascia pure questo nuovo “Ours Is The Storm” dopo una gestazione durata più di due anni (un periodo piuttosto lungo per gli standard dei ragazzi). Un album sulla scia del precedente “Forging The Eclipse”, giocato su un melodic death metal/metal-core diretto e senza troppi fronzoli, in cui risulta sempre evidente l’influenza esercitata dai fratelli maggiori Heaven Shall Burn, formazione alla quale i Neaera guardano sempre con insistenza, pur riuscendo solo di rado a replicarne esattamente i fasti. “Esploso” con un debut album davvero gradevole, il quintetto, per un motivo o per l’altro, non è più riuscito a ripetersi su quei livelli, peccando in alcuni casi di mania di strafare, in altri di eccessiva aderenza ai classici dettami del german metal-core e, in altri ancora, semplicemente di scarsa ispirazione. Non vi è comunque un capitolo veramente scadente nella discografia dei ragazzi e “Ours Is The Storm” segue imperterrito questo trend, inanellando tracce divertenti, altre discrete e qualche parentesi all’insegna di ingenuità o vera banalità, le quali finiscono irrimediabilmente per compromettere un po’ il risultato complessivo. Insomma, se da un lato pezzi come la title track, “Decolonize The Mind”, “My Night Is Starless” (quest’ultima forte di melodie tutto sommato inedite per i Nostri) o “Black Tomb” si rivelano buoni esempi del tipico Neaera sound, dall’altro un episodio come “Slaying The Wolf Within” non può che lasciare perplessi nel suo presentare assurdamente delle strofe cantante dal frontman di Boysetsfire/I Am Heresy Nathan Gray, per un duetto forzato e complessivamente poco felice. In definitiva, anche con questo “Ours…” i Neaera porteranno a casa tanti lusinghieri accostamenti con gli Heaven Shall Burn (almeno sulla carta), così come la nomea di eterni incompiuti dell’ormai spento circuito tedesco. Qualcuno, anche legittimamente, continuerà ad accontentarsi, ma è probabile che molti di coloro che avevano iniziato a seguirli nel 2005 si siano ormai quasi definitivamente stancati.