7.5
- Band: NEAL MORSE
- Durata: 01:09:33
- Disponibile dal: 01/10/2009
- Etichetta:
- Inside Out
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Neal Morse, cantante e tastierista ormai noto sin dai tempi dei suoi trascorsi negli Spock’s Beard, da qualche tempo ha intrapreso una carriera solista di forte ispirazione religiosa. “Lifeline” prosegue tale tendenza già avviata con i precedenti lavori, concentrando i testi su argomenti molto introspettivi e carichi di valori cristiani. Anche dal punto di vista prettamente musicale non ci sono grosse novità e, come sempre, Morse ci presenta un prog di classe e raffinato, con splendidi arrangiamenti, che sovente appare influenzato dalla sua ex band o da gruppi neo-prog quali Magellan e IQ e che spesso e volentieri accoglie sonorità settantiane che rimandano a Genesis e Deep Purple. I brani spaziano poi da pezzi di immediato impatto come “The Way Home” o “Fly High”, ad altri lunghi e complessi come la title-track o “So Many Roads”, che supera i ventotto minuti. Sicuramente affascina la capacità del singer americano di suonare prog alla vecchia maniera ma con una veste quanto mai attuale, che cerca di parlare direttamente all’anima dell’ascoltatore: una musica per il cuore più che per le orecchie. Gran merito circa la buona riuscita del disco va ascritto naturalmente anche ai suoi interpreti: accompagnano Morse due musicisti di spessore come Randy George alla chitarra e Mike Portnoy, praticamente ormai suo batterista in pianta stabile sin dai tempi dei Transatlantic. Non si cerchino, tuttavia, in questo lavoro particolari colpi di genio, virtuosismi o brani imprescindibili (pur essendo presenti, in verità, anche ottimi spunti), perché, come detto, i suoi punti di forza sono la compattezza dei brani e la loro forza espressiva.