7.0
- Band: NEAL MORSE
- Durata:
- Disponibile dal: 23/09/2003
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Audioglobe
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L’arrivo sul mercato del nuovo album di Neal Morse ha colto un po’ tutti i suoi estimatori di sorpresa, complice anche la sua improvvisa dipartita dagli Spock’s Beard agli inizi del 2002, successiva alla pubblicazione del monumentale “Snow”. Motivazioni religiose vennero addotte per spiegare il suo abbandono, ci fu chi parlò di un addio definitivo dal mercato discografico, fino alle voci sempre più insistenti che davano Morse totalmente coinvolto nell’attività di predicatore cristiano a tempo pieno. I timori di trovarci di fronte ad un novello Cat Stevens vengono fugati soltanto parzialmente, in quanto “Testimony” è un concept profondamente permeato di quella mistica cristiana oggi tornata prepotentemente in voga in vari ambiti musicali (vale per tutti il caso dei POD). “Testimony” ha una durata complessiva che supera le due ore (articolato in un doppio CD molto accattivante anche dal punto di vista grafico) e narra essenzialmente della storia di Neal come uomo e come musicista, un cammino tortuoso che trova un porto sicuro nell’apertura al cristianesimo, evento chiave della sua esistenza. Musicalmente si tratta di un lavoro di rottura rispetto alle precedenti uscite da solista del musicista statunitense, ancorate ad un pop raffinato e di gran classe, rivelandosi invece in linea con quanto proposto sino ad oggi con gli Spock’s Beard. Ci troviamo dunque tra le mani un progressive rock dai forti connotati melodici, sontuosi arrangiamenti orchestrali (curati da Chris Carmichael), temi dalle dinamiche dilatate, intrusioni folk, cui va aggiunto un cast di ospiti di spessore assoluto (Mike Portnoy alla batteria e l’ex Kansas Kelly Livgren in alcune sezioni). Un progetto curato nei minimi particolari che merita la dovuta attenzione, rivelandosi nel complesso un prodotto destinato a tutti gli appassionati di buona musica, indipendentemente dalle preferenze stilistiche.