7.0
- Band: NECROMUTILATOR
- Durata: 00:40:04
- Disponibile dal: 30/03/2019
- Etichetta:
- Terror From Hell Records
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“Hail Behemoth, spirit of the dark, take thou my blood, my flesh my skin and walk. Holy Behemoth, father of my life. Speak now, come now, rise now, from the furrows, from the forests, from the furrows, and live“. Con questa simpatica e mefistofelica preghierina, presa in prestito dalla pellicola inglese del 1971 “The Blood On Satan’s Claw”, prende avvio la seconda fatica targata Necromutilator. E come nell’esordio di cinque anni fa, targato “Eucharistic Mutilations”, la formula adottata dal terzetto mantovano non cambia di una virgola: underground sino al midollo, radicati a fondo negli abissi black/thrash, a tinte punk, di una chiara e marcata scuola old-school, i Necromutilator non fanno sconti a nessuno; nemmeno a sé stessi. P., E. ed R. (questi i misteriosi nomi dei membri della band lombarda) in poco più di quaranta minuti portano a termine la loro personalissima missione: vomitarci in pieno volto una primordiale dose di blasfemia ruvida e impetuosa. Primi Bathory, Venom, ma anche Nifelheim e i nostri Bulldozer: questi i richiami più o meno accentuati che si possono cogliere durante l’aggressione monolitica messa in atto dall’act tricolore. Grezzume allo stato brado riassunto alla perfezione dalla cover del qui presente “Black Blood Aggression” che, in accordo con l’anacronistico logo, ci dipingono un grazioso quadro di fredda e cruda malvagità. Le dieci litanie barbariche tracimate dal terzetto di Mantova non lasciano alcun spazio di ripensamento: come il corpo sventrato e avvolto dalle fiamme, presente in copertina, trasuda di sangue e fetore, così la voce tombinale del nostro P. risucchia odio dalle viscere per sputarlo nelle malcapitate orecchie dell’ascoltatore. Assalti di metallo nero intriso di thrash sbraitano in pezzi come “Armoured Antichrist”, “Serve The Impurity” o “Blessed In Hellvomit”; putrido punk sollazza allegramente in “Putrefaction Rites” e “Black Mayhemic Torment”. E se non è la follia di “Crypts Of Depravation” a propagare ulteriormente il caos, è la marcia pestilenziale di “Goat Eyes Hypnosis” a spezzare ancor di più le ossa ormai ridotte a brandelli. Poche storie: putrescenti al cento per cento. Se non siete tipi da camminate spensierate tra i campi verdi della presente primavera, “Black Blood Aggression” vi farà compagnia nelle vostre serate più fradice. Necromutilator, underground from Italy.