NECROPHAGIA – Harvest Ritual Volume I

Pubblicato il 16/07/2005 da
voto
5.5
  • Band: NECROPHAGIA
  • Durata: 00:47:40
  • Disponibile dal: 26/04/2005
  • Etichetta:
  • Season Of Mist
  • Distributore: Audioglobe

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I Necrophagia sono sulla scena da moltissimi anni ormai, tanto davenire considerati (un po’ a sproposito secondo chi scrive) dellecolonne del death metal. Obiettivo dichiarato della band, e soprattuttodel suo leader Maximo Killjoy, è da sempre quello di comporre lacolonna sonora ideale di un horror movie, utilizzando come strumento direalizzazione il death metal. Anche con questo nuovo “Harvest RitualVolume 1″ (il secondo volume è già in preparazione) la band non sidiscosta da quanto già fatto in passato, soprattutto con il precedente”The Divine Art Of Torture”, in virtù di una struttura che non siallontana mai dai canoni del gore e una ritmica non particolarmenteveloce, atta a creare le atmosfere malsane da B-movie. La voce diKilljoy è sempre piuttosto corrosiva, anche se a volte il singer silascia andare a cantati evocativi, a seconda che la canzone lo richiedao meno. Contrariamente agli album precedenti stavolta a fare la partedel leone sono le tastiere di Mirai Kawashima, che spesso e volentieriprendono il posto della chitarra solista di Frediablo, un po’ sottotonoin questo lavoro. Il messaggio è chiaro: risulta evidente che dandomaggior spazio ai tasti d’avorio la band intende calcare la mano sullato atmosferico, nella speranza di meglio riuscire a portarel’ascoltatore ad immedesimarsi nell’immaginario splatter del gruppo.Sfortunatamente la trovata sortisce l’effetto contrario, in moltifrangenti infatti il sound delle tastiere risulta piuttosto tedioso emonotono, come ad esempio in “Cadavere X”, e la tentazione di skippareal brano successivo è forte. Qualcosa di migliore esce quando Mirai eFrediablo interagiscono in maniera più equa ed intelligente, come in”London (13 Demon Street)”, che, grazie anche a un songwriting piùsnello e a partiture più veloci, risulta essere il pezzo migliore dellotto, a parimerito con l’iniziale “Dead Skin Slave”. L’unico branorealmente death metal dell’album risulta essere “Return To Texas”, nonparticolarmente veloce ma finalmente con le chitarre che compiono unbuon lavoro, nonostante in fase di assolo la parte del leone la facciaancora Mirai. L’album va avanti fino alla conclusiva title track suglistessi registri, sarebbe inutile insistere nella descrizione di branimolto simili tra loro, tanto che a volte si fatica a distinguere l’unodall’altro. I Necrophagia sono sempre stati noti al grande pubblico piùper i contenuti lirici e figurativi del loro progetto che non perquelli prettamente musicali, ed anche con questo ambizioso “HarvestRitual” confermano tutti i loro limiti in fase di scrittura. Solo perfan.

TRACKLIST

  1. The World, The Flesh, The Devil
  2. Dead Skin Slave
  3. Unearthed
  4. Cadavera X
  5. London (13 Demon Street)
  6. Return To Texas
  7. Akumu
  8. Stitch Her Further
  9. Excommunicated
  10. Harvest Ritual
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