NECROPHAGIA – WhiteWorm Cathedral

Pubblicato il 27/11/2014 da
voto
7.0
  • Band: NECROPHAGIA
  • Durata: 00:52:36
  • Disponibile dal: 28/10/2014
  • Etichetta:
  • Season Of Mist
  • Distributore: Audioglobe

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Al settimo disco di una storia infinita, che affonda le radici nella prima metà degli Anni ’80, Killjoy sembra avere imparato la lezione. Basta divertissement fini a se stessi, samples e tastiere orrorifiche buttati un po’ a casaccio in una matassa death metal vecchia e polverosa, basta registrazioni approssimative e riff dozzinali. I Necrophagia hanno puntato per anni sul fattore-simpatia e la personalità stravagante del leader, ora hanno finalmente dato coesione alla loro proposta e possono essere apprezzati solo e soltanto per le loro idee e il modo in cui le hanno sviluppate. La smobilitazione rispetto agli inizi gore era cominciata da tempo, non è arrivata tutta d’un colpo, ma stavolta è stato dato uno sguardo più attento, meditato, ed infine proficuo a quanto viene realizzato fuori dalle mura di casa propria. I Nostri sembrano aver prestato orecchio con molta attenzione alle ultime fatiche degli Exhumed, al ritorno in auge dei Carcass e hanno dato un’ulteriore limatura alla zozzeria intrisa nel proprio sound, compattando il medesimo attorno a un riffing death metal moderno,venato di thrash e d-beat, dove il gore perde repellenza e si mette un abito meno sdrucito di quello con cui siamo abituati apprezzarlo. Gli orpelli atmosferici sono rimasti e sono stati dosati con molta più intelligenza, senza allungare il brodo quando è già poco succulento, ma arricchendo di un appeal caricaturalmente mostruoso le singole tracce. Mirai Kawashima alle tastiere va ben oltre il compito di gregariato e si rivela un tassello essenziale per consentire il salto di qualità alla band dell’Ohio: stiamo parlando d’altronde di una delle pietre angolari dei giapponesi Sigh, bizzarra concezione black metal orientale che quanto a sperimentazione non si è fatta finora mancare nulla. Il tastierista non eccede nei toni ma sa mantenere il difficile equilibrio fra la credibile evocazione di orripilanti presenze e la necessità di stemperare i toni e ricondurli alla dimensione della fiction, altrimenti si arriverebbe a una crudezza che non è nelle corde dei cinque. Le note sibilline in arrivo dai tasti d’avorio hanno un tale potenziale immaginifico che, quando prendono particolarmente piede, si sentono echi di Anatomia e Abysmal Grief, due realtà che in modo diverso, ugualmente vincente, sanno dialogare coi non-morti e i paesaggi d’oltretomba. Non si lesina comunque in impatto, si è soltanto dato un ordine all’indisciplina, con risultati decisamente apprezzabili. Il guitar-work, negli spezzoni più duri e concitati, sembra proprio arrivare dall’ultima fatica di Matt Harvey e soci, “Necrocracy”, la coppia d’asce si concede perfino assoli pulitissimi ad alta velocità, come se non avesse fatto altro fino ad oggi. Sentire composizioni come“Вий”, “HexenNacht”, “Coffins” è un piacere: dinamiche, ficcanti, goticamente lugubri senza scadere nel ridicolo, innervate da vocalizzi striscianti reminescenti di delizie carcassiane, queste tracce convincono e avvincono, distinguendosi come alcuni dei migliori parti dell’intelletto di Killjoy. I Necrophagia di oggi mettono al centro la scorrevolezza e l’incedere ritmico di facile presa, proponendo refrain ad alta memorizzabilità e abbondanti infusioni di ricami classic metal affogati nel maligno. Il death metal può arrivare addirittura a scomparire, come nel caso di “Fear The Priest”, puro horror metal, o in “Rat Witch”, dove un coro di streghe stende una patina ampollosa sul pezzo, rilasciando un effetto chiassoso ed eccessivo che ben si sposa con il Rocky Horror Picture Show in chiave metal dei Necrophagia. Un pizzico di svagatezza e di incompiutezza in alcune parti lo si ritrova tuttora, ma non rovina il risultato finale. Se avete apprezzato la sporca ciurmaglia di Killjoy nelle passate release, non rimarrete delusi, se invece avete sempre guardato alla loro musica con sufficienza, in questa occasione potresti restare favorevolmente colpiti.

TRACKLIST

  1. Reborn Through Black Mass
  2. Вий
  3. Angel Blake
  4. Warlock Messiah
  5. Fear The Priest
  6. Elder Things
  7. Coffins
  8. Hexen Nacht
  9. Rat Witch
  10. March Of the Deathcorps(e)
  11. Silentium Vel Mortis
  12. The Dead Among Us
  13. WhiteWorm Cathedral
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