9.0
- Band: NECROPHOBIC
- Durata: 00:44:20
- Disponibile dal: 25/10/1999
- Etichetta:
- Black Mark
- Distributore: Audioglobe
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L’Inferno è qui! Un dipinto più acceso del regno di Lucifero non poteva esser offerto se non dagli angeli caduti per eccellenza: i Necrophobic! “The Third Antichrist” è storia della musica metal estrema, purtroppo per colpa di un’etichetta lavativa a suo tempo questo capolavoro d’arte oscura non è arrivato in tutti gli angoli del mondo come doveva accadere. “The Third Of The Arrivals” è l’Armageddon sonoro che tutti noi stavamo aspettando, il suono cupo e monolitico dipinge meglio di Gustave Doré il paradiso perduto dei dannati Necrophobic. Il sound di questo album è inconfondibile così come lo stile diabolico del combo svedese, capace come pochi di mescolare l’aura mortifera del death metal degli esordi al black metal infernale. Per nostra fortuna non è né l’unico né l’ultimo capolavoro che i Necrophobic hanno regalato al metal estremo: correva l’anno 1999, gli anni d’oro del black metal erano al crepuscolo, eppure fiammate così intense rischiarano ancora oggi il mondo senza luce del Metallo Nero. Il riffing lineare ma devastante dei Necrophobic su questo CD fa impallidire qualsiasi altra band: una dote che solo pochi altri gruppi possiedono nel proprio DNA, come i primi Entombed, gli Unleashed e pochi altri. A più di dieci anni di distanza la rinata etichetta discografica Hammerheart ha deciso di ristampare questo capolavoro. Purtroppo la ristampa non riserva grandi sorprese (voto 6/10), ma è importante che il verbo dell’Inferno venga nuovamente ripresentato ad una nuova generazione di ascoltatori. Tutti i brani di questo nero capitolo sono perfetti esempi di quanto le fiamme, il fascino dell’Apocalisse, l’immaginazione letteraria ed artistica universale dell’Inferno siano sempre cariche di pathos. La magia nera di questa release è che tutti questi elementi sono stati qui tradotti in musica da un gruppo fenomenale, anche se troppo spesso sottovalutato: i Necrophobic! Con “Eye Of The Storm” sprofonderete nell’abisso per raggiungere gli angeli caduti di Lucifero, mentre grazie a “He Who Rideth In Rage” avrete la forza di rialzarvi e far fronte alla tempesta sonora della successiva “Demonic”, ennesimo esempio di cosa voglia dire ‘swedish sound’ nel metal. Dopo questa furiosa bufera scatenata dai quattro cavalieri dell’Apocalisse Necrophobic, non rimane che la tenebrosa quiete di “One Last Step Into The Great Mist” a conclusione di un’esperienza davvero diabolica. Non fate l’errore di ignorare ancora questo grande album del passato; un album che appartiene anche al nostro presente perchè i Necrophobic sono ancora attivi ed in grande spolvero. Omaggiate le Tenebre, sprofondate all’Inferno con il ghigno sulle labbra!