7.5
- Band: NECROS CHRISTOS
- Durata: 01:13:04
- Disponibile dal: 11/03/2011
- Etichetta:
- Sepulchral Voice
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Il secondo full-length dei Necros Christos è uno di quei classici dischi “viaggianti”, che, gettando l’ascoltatore in un turbine di stili e sensazioni sonore, lo conducono in un incessante susseguirsi di suggestioni, attraverso un continuo cambio di coordinate spazio-temporali. Dall’apertura, affidata agli organi e ai canti pseudo-liturgici di “Temple I”, fino alla rarefatta conclusione di “Gate V”, il gruppo di Berlino è l’officiante di un rito sonoro in 23 parti. Una celebrazione nella quale ci si muove tra esplosioni di violenza death metal e pause di riflessione, a cavallo tra suggestioni folk (a tratti con marcati accenti mediorientali) e ascendenze rituali, fin quasi a lasciarsi sprofondare in abissi doom, per poi magari risollevarsi repentinamente, inerpicandosi in territori nuovamente più vicini al death metal di Autopsy e Incantation. Nonostante la presenza massiccia di introduzioni e interludi, a dominare è comunque la componente estrema, che si destreggia tra potenza, nervosismo e oscurità, cui si aggiunge un growling senza fronzoli, preso dagli ambienti più putridi del genere e impiantato di peso su queste trame cerimoniali. A funzionare, tuttavia, è l’insieme sonoro nel suo complesso, che non rinuncia a nessun elemento nel tentativo di rendere la proposta del quartetto qualcosa di più di un semplice concentrato di death metal dai toni criptici. “Doom Of The Occult” è un disco fondato sull’alternarsi di forza e quiete, all’insegna di una ricorrente attitudine viziosa e dal sapore occulto, che tende a un continuo spiazzamento dell’ascolto, la cui tensione è costantemente stimolata dalla curiosità per lo sviluppo dei pezzi e del disco nel suo complesso, nella continua incertezza su “cosa verrà dopo”. Non convince la ridondanza di alcuni episodi della parte centrale, ma l’esperienza resta ugualmente piuttosto affascinante.