6.0
- Band: NECROSHINE
- Durata: 00:31:54
- Disponibile dal: 29/07/2013
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Realtà ormai non più di primo pelo nel panorama underground lombardo, tornano alla carica i Necroshine con quello che è il loro terzo disco sulla lunga distanza, ennesimo atto di fede nei confronti dell’operato satanico di gente come Behemoth e Necrophobic. Accantonate una volta per tutte le tentazioni sinfoniche del debutto “From The Deepest Hate” e scegliendo ancora una volta la strada dell’autoproduzione per diffondere la propria musica, il quartetto meneghino si cimenta in un classico black/death dai contorni diabolici, sorretto dal riffing velenoso della coppia d’asce e dallo screaming intellegibile del frontman Matteo, autore di una prova non troppo convincente dietro al microfono. A fare da collante, una sezione ritmica drittissima e puramente black metal, implacabile nel suo solido incedere in blast-beat, che si preoccupa di ammantare i brani con la giusta dose di ferocia. Purtroppo però, nonostante la discreta qualità del riffing e l’impiego di alcune soluzioni accattivanti – le parentesi di pura blasfemia dell’opener “Lust In Sin”, le atmosfere decadenti di “Another Feather Of Your Saints’ Wings Has Broken” – il nostro giudizio in sede di recensione precipita dopo che dallo stereo fuoriescono due brani, le traballanti “Heretica” e “In Heaven You Will Burn”, che sommate alla cover di “Black Metal” dei maestri Venom fanno sì che la tracklist risulti composta per un terzo da puri e semplici riempitivi. Insomma, passino la copertina e la produzione, scarne per ovvi motivi di budget, ma da una band con dodici anni di esperienza sul groppone era lecito aspettarsi uno sforzo maggiore. Occasione in parte sprecata, peccato.