6.0
- Band: NECROSTASIS
- Durata: 00:30:23
- Disponibile dal: 01/01/2004
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Ennesimo lavoro dedicato all’indimenticato ed indimenticabile padre del death metal – Chuck Schuldiner – questo cd dei Necrostasis, gruppo ovviamente non distante dai lavori degli insuperabili Death. Il progetto Necrostasis si accoda ad un notevole gruppo di band che cerca di emulare, portare avanti il discorso interrotto della band statunitense. Tra questi innumerevoli gruppi, molti si sono dimostrati capacissimi, altri meno; bisogna qui constatare che il progetto del trio che compone i Necrostasis non decolla. Non è la tecnica il problema (attributo indispensabile per chi voglia seguire le tracce dei Death), anche se qualche sbavatura qua e là è presente nel cd. L’ostacolo principale è la troppa smania del terzetto di voler in tutto e per tutto rifare la musica in stile Death. Questa volontà purtroppo è lampante già nel secondo riff dell’opener “Crushed In Pain”, identico (o poco ci manca) al riff del refrain del grandissimo brano “Flattening Of Emotions”, che apriva il mitico quarto album dei Death: “Human”. I plagi per fortuna con il passare dei minuti svaniscono, fermo restando il binario che riporta dritti ai canoni introdotti da Chuck in passato. Almeno la voce qui è diversa e anche tutto sommato convincente. Quello che però non convince è l’uso (crediamo obbligato) della drum machine, assolutamente inadeguata per un simile songwriting. Il problema della reperibilità di batteristi validi interessati a suonare certi stili musicali è ben nota e la colpa dell’assenza di un batterista non può essere imputata alla band di turno quanto alla cattiva sorte. Resta fermo il punto che questa lacuna mette in crisi tutta la qualità dell’opera in quanto la drum machine, per quanto ben possa essere programmata e resa simile ad una batteria normale, sembra davvero inconciliabile con un certo tipo di metal. Qualcosa di buono i Necrostasis lo dimostrano, come quel tocco musicale a volte un po’ retrò che si riesce ad assaporare quando la band si discosta dai dettami del death oltreoceano, ma un giudizio definitivo su questa band deve essere per forza di cose rimandato a tempi migliori (e possibilmente con una batteria vera). Staremo a vedere.