6.5
- Band: NEID
- Durata: 00:18:50
- Disponibile dal: 03/01/2016
- Etichetta:
- Sliptrick Records
Spotify:
Apple Music:
Difficile dire qualcosa di realmente nuovo quando si parla di un gruppo come i Neid che, in effetti, di nuovo non ha la minima intenzione di dire assolutamente nulla. Certe uscite discografiche nascono, vivono, friggono e proliferano nell’underground italiano, spesso soltanto in quello della provincia ma talvolta no, come in questo caso in cui parliamo di un gruppo che nasce nella provincia laziale, più precisamente quella viterbese e che esce saltuariamente anche dai confini nazionali per partecipare a qualche festival o organizzare qualche data per far conoscere la propria musica ad altri appassionati del genere. L’underground ha bisogno come il pane di band come i Neid, che hanno il dovere morale di portare avanti una scena che altrimenti rischia di venire completamente schiacciata dalle uscite discografiche più mainstream. I Nostri sono orgogliosi alfieri di un hardcore crust, grindcore: in venti minuti hanno già vomitato tutta la propria rabbia in quattordici schegge di furia cieca. Superfluo parlare delle influenze perché sono le solite: dai Napalm Death ai Wormrot (di cui troviamo anche la cover “Breed To Breed”) i cinque viterbesi ripercorrono tutte le soluzioni più classiche del genere in maniera esperta e capace, senza demeritare l’ascolto, ma senza nemmeno sconvolgere per originalità, personalità o intuizioni geniali. La loro devozione all’underground è palese in ogni secondo di “Atomoxetine”, che dalla sua può vantare sicuramente l’aspetto positivo di avere una produzione discreta, in grado di rendere l’operato dei singoli strumentisti comprensibile, ma senza ovviamente essere patinato (e ci mancherebbe!) o uguale a una miriade di altre produzioni identiche tra di loro. Poco altro da dire, il prodotto è questo, se vi piace potete accomodarvi, diversamente farete meglio a starne alla larga, i Neid se ne faranno una ragione.