6.5
- Band: NEID
- Durata: 00:22:38
- Disponibile dal: 04/03/2011
- Etichetta:
- Hecatombe Records
- Distributore: Zas
Spotify:
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Le note autobiografiche dei Neid raccontano che “nascono nel 2007, a Viterbo, grazie a membri provenienti da esperienze decennali nella scena do it yourself hardcore-crust-metalcore” e già ci pare una dichiarazione d’intenti; che non siano dei ragazzini è invece una realtà confermata dai vari tour fatti all’estero (Ucraina e Russia nel 2010; costa occidentale degli USA nel 2011). Questo gruppo pratica l’arte della musica estrema, ma non ci sono classificazioni troppo stringenti per dirvi cosa suonano: ne “Il Cuore Della Bestia” troverete di sicuro hardcore, thrash e grind ma non ci è dato sapere in quali percentuali; è certo, però, che la frazione di metalcore vendibile (e venduto) è pari allo zero. La forza di quest’album sta nell’esperienza accumulata dai membri durante gli anni e messa al servizio di un songwriting maturo che, tra cavalcatoni e urla ferine, vi rivelerà un’anima legata agli anni 90: diversi sembrano i rimandi alle intuizioni dei Napalm Death in “Fear Emptiness Despair”, fino ad omaggiare i Sepultura con la cover (ben riuscita) di “Biotech Is Godzilla”. Non rimangono tuttavia escluse soluzioni di matrice più moderna, come troverete ad esempio in “La Preda” e “Era Al Tramonto” (i pezzi che abbiamo gradito di più), le cui trame chitarristiche non puntano solo sul groove ma mettono in evidenza un riffing abbastanza complesso e decisamente affilato, sempre sostenuto da una batteria in grande vena. Ulteriori considerazioni vanno fatte su due altri aspetti del disco: la scelta di scrivere i testi in italiano, che reputiamo coraggiosa e apprezzabile, anche in virtù di un approccio non banale, memore dei CCCP; la produzione, buona in molti aspetti ma, probabilmente per scelta, carente sui livelli di fedeltà della voce, al punto che spesso sembra viaggiare su un binario parallelo agli strumenti, piuttosto che essere una delle parti dell’amalgama. Chi di voi ha amore per i riferimenti stilistici suggeriti, dovrebbe trovare il modo di ascoltare “Il Cuore Della Bestia”.
Nota a margine: il disco si chiude con tre registrazioni live di composizioni passate che raccontano quanto dal vivo questa band sia feroce, oltre a sottolinearne l’evoluzione stilistica.