7.5
- Band: NEMESIS SOPOR
- Durata: 00:50:00
- Disponibile dal: 03/03/2023
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A distanza di ben sei anni dal precedente full-length “MMXL” (alla cui pubblicazione sono comunque seguiti l’EP “Eis zu Stein” nel 2019 e un ‘four way’ split con Dauþuz, Rimruna e Schattenvald l’anno successivo), “Firmament” segna il ritorno discografico dei black metaller Nemesis Sopor, band che sinora non ha forse raccolto quanto realmente meritato, in un panorama underground ormai saturo di realtà e nuove uscite, in cui è sempre più difficile farsi notare e lasciare il segno, pur avendo dalla propria opere di qualità.
La precisa scelta di autoprodursi, presa ormai qualche anno fa, può inoltre avere influito sul limitato impatto mediatico generato sin qui dalla formazione tedesca, anche se bisogna ammettere che il sottobosco sia ormai pieno di gruppi che non hanno alcun interesse nel farsi guidare da una label, preferendo mantenere il pieno controllo sul proprio operato. Al di là di queste considerazioni, resta un piacere ritrovarsi ad avere a che fare con un nuovo lavoro da parte della band originaria di Dresda, che per l’occasione si guarda bene dal tradire la propria identità, dando alle stampe un disco profondo ed estremamente raffinato, in cui sono palesi i propositi di ricerca e innovazione all’interno di uno stile sempre più filtrato attraverso il registro della corrente post-black e death metal contemporanea.
Se il severissimo cantato in lingua madre e certe arie particolarmente sprezzanti possono ancora richiamare primi Secrets Of The Moon e Imperium Dekadenz, la vera base di “Firmament” si regge su un impianto più imprevedibile e sfuggente, in cui si assiste a un interessante dialogo fra dissonanza e armonia, le cui fosche atmosfere vanno a lambire, a seconda dei brani, registri anche parecchio lontani dal black metal tradizionale, finendo ora per approdare in territori spigolosi e sulfurei non lontani da quegli espansi scenari immaginifici recentemente sperimentati dai Suffering Hour, ma senza dimenticare un manto di malinconia che in certi passaggi ricorda i vecchi Lantlos o persino gli Amesoeurs di Neige. La tracklist dell’album esprime dunque una notevole complessità, un disegno articolato che si fa apprezzare per il proprio eclettismo, ma anche per il suo più che coerente filo conduttore, con un’atmosfera che vibra di sentimenti forti e che, pur talvolta esplorando la dimensione più tecnica e visionaria del genere, riesce a mantenerne l’intrinseco vigore e la tipica urgenza comunicativa. La marcia in più dell’opera è senza dubbio il lavoro di chitarra, efficace tanto nei riff e nelle parti sature quanto nei frequentissimi arpeggi: un continuo intreccio di soluzioni che dà vita ad un magma di suoni plasmati da geometrie ritmiche assai dense, attorno a cui ruotano continuamente micro variazioni e stratificazioni.
Da tempo i Nemesis Sopor hanno intrapreso un percorso di ricerca che oggi sembra ormai irreversibile, forgiando ora con “Firmament” una formula che inizia ad avere la sua personalità e che di rado patisce momenti di autoreferenzialità, pur affidandosi spesso a composizioni molto lunghe. Un disco arrivato senza alcun squillo di tromba, ma che, superato il primo impatto con il suo suono enigmatico, riesce a far entrare aria fresca nei polmoni, ricomponendo varie correnti black metal in una raffigurazione colta, cerebrale, ma anche urgente e passionale.