7.0
- Band: NERVOCHAOS
- Durata: 00:46:04
- Disponibile dal: 31/03/2023
- Etichetta:
- Emanzipation Productions
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Ventisei anni di attività e numerosi cambi di line-up subiti, non hanno fermato i Nervochaos, quintetto brasiliano, da sempre estremamente costante nella produzione di nuovo materiale. Inoltre, sembrano essere inarrestabili anche dal lato della proposta dal vivo, facendo tour in quattro continenti e partecipando a vari festival europei, tra cui Brutal Assault, Party San e Rockstadt Extreme Fest.
Bloccati per ovvi motivi durante la pandemia, la band si è principalmente concentrata sul songwriting e alla pubblicazione di “All Colors Of Darkness”, uscito nel febbraio dello scorso anno, i Nervochaos avevano già terminato le registrazioni del disco successivo, “Chthonic Wrath”. Quest’ultimo vede la luce grazie ad Emanzipation Productions e rappresenta l’undicesimo lavoro in studio per la formazione di San Paolo. Il nuovo disco propone il bellicoso ed invariato mix di death e thrash metal a cui i loro fan sono abituati da oltre vent’anni: quattordici brani diretti e senza troppi fronzoli formano “Chthonic Wrath”, principalmente costruiti su strutture cicliche di tendenza thrash metal vecchia scuola a farla da padrone, tra ritmi uptempo dal tiro arrogante e mitragliate senza pietà. Il riffing di chitarra si concentra sui classici riff da Bay Area che fanno il loro sporco lavoro, anche se alla lunga rischiano di cadere nella banale ripetizione. Comunque, viene inoltre proposto un ottimo lavoro di lead guitar giocando su un giusto equilibrio di tecnicità e melodia, soprattutto in “Chaos Prophets”, “Lullaby Of Obliteration” e “Arrogance Of Ignorance”.
Per spezzare il tiro a metà disco vi è “Tomb Mold”, breve intermezzo di chitarra acustica dai rimandi neoclassici ed efficace pausa prima di una seconda bordata di sezioni indiavolate. Alla voce troviamo Brian Stone, entrato a tempo pieno nella formazione durante l’estate del 2020, il quale regala una performance incontestabile dal growl tenebroso su ogni pezzo, seguendo l’intensità della sezione ritmica e accellerando bruscamente mantenendo ad ogni modo profondità e ferocia, soprattutto in “Avant-garde” e “Ouroboros”. Scelta azzeccata anche per i testi in “Kill For Pleasure” e “Torn Apart”, in cui le urla da ordine di marcia scandiscono il titolo dei brani e probabilmente questa soluzione può risultare ancora più efficace dal vivo.
Tirando le somme, “Chthonic Wrath” non toglie e non aggiunge nulla di nuovo al curriculum di casa Nervochaos, i cambi di groove e le ripartenze che avrebbero potuto dare più colore al disco sono centellinati ma non si può dire che i singoli brani non siano validi, anzi. Probabilmente quattordici canzoni rischiano di sfociare nella ridondanza e probabilmente un leggero taglio al minutaggio complessivo avrebbe portato ad un mezzo voto in più.