6.0
- Band: NERVOSA
- Durata: 00:48:17
- Disponibile dal: 01/06/2018
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Torna come il prezzemolo la ‘All female thrash metal band from Brazil’. Dopo il discreto debutto targato “Victim Of Yourself” del 2014, seguito dal più deludente “Agony” di due anni dopo, eccoci qui giunti alla fatidica terza prova, quella decisiva, delle Nervosa. Se con il debutto di quattro anni fa il terzetto guidato dalla chitarrista Prika Amaral aveva ‘imbroccato’ la giusta via verso quel sound tipicamente old-school, in cui gli stilemi lanciati a suo tempo da band quali Kreator e Destruction (soprattutto nel comparto vocale) avevano trovato terreno fertile, con il successivo “Agony”, una certa assuefazione sonora e lirica ha lentamente preso il sopravvento, dimostrando come, con poche idee, non bastano muri di riff conditi a sbrodolate di doppia cassa per replicare la stessa formula vincente innescata in precedenza. Un mezzo passo falso parzialmente attenuato dalle prestazioni on stage dove, grazie alla grinta 100% espressa delle tre thrashers, anche i brani tratti da questo secondo full-length meno ispirato hanno preso miglior tiro e vigore. Ma veniamo a noi e a questo nuovo “Downfall Of Mankind”, anch’esso rilasciato dalla Napalm Records. Prova superata? Nervosa promosse all’esame di maturità? Non ancora. Per le donzelle sudamericane vi è l’ennesimo rimando a settembre (o quando sarà). I passi in avanti rispetto al recente passato sono infatti a dir poco microscopici tanto che l’unica novità degna di nota è la maggior presenza della ruggente ugola della Amaral, utile a mediare lo scream monocorde della collega Fernanda Lira. Per il resto ci troviamo di fronte a tredici pezzi in cui le spianate di riff la fanno da padrona: alcune più tirate, altre meno, ma la sostanza rimane quella. Nè più nè meno. E mentre la giovanissima Luana Dametto (ufficialmente la nuova drummer della band) pesta come una forsennata, seguendo la linea tanto amata – e in questo caso infinita – del ‘tupa-tupa’, gli strali (non così profondi) contro i mali della società vengono lanciati con decisa aggressività dalle due frontwomen, pur peccando anch’essi di una minima varietà stilistica. La composizione strofa/titolo del brano in versione coro da stadio/strofa riecheggia ovunque e solo in taluni episodi si avvertono distorsioni in tal senso. Volendo fare un paragone con i due album che lo hanno preceduto, “Downfall Of Mankind” è sicuramente più vicino a “Victim Of Yourself” che ad “Agony” ma, se nel 2014 le sfuriate sonore ebbero un impatto diretto e molto ‘on your-face’ sull’ascoltatore, la stessa cosa non si può dire oggi dove il minutaggio di alcuni brani risulta effettivamente di troppo. Non è comunque tutto da buttare: dallo standard generale riescono ad emergere “Bleeding”, “…And Justice For Whom”, “Vultures”, “No Mercy”, “Raise Your Fist!” e la stessa “Cultura Do Estupro” nella quale compare come session guest il singer dei Ratos De Porao, Joao Gordo. Per cui, se cercate novità in ambito thrash le Nervosa potete anche evitarle; da parte nostra vi invitiamo ad apprezzarle live. Tanto, prima o poi passeranno di qui.