NEW KEEPERS OF THE WATER TOWERS – Infernal Machine

Pubblicato il 08/03/2016 da
voto
8.0

Spotify:

Apple Music:

Insieme al mitico “Fanteria Dello Spazio” di Robert Heinlein, tra le pietre miliari della letteratura sci-fi militaresca non si può non nominare la space opera “Guerra Eterna” di Joe Haldeman. Con stile e connotati diversi dal predecessore (l’opera esce nel 1974, quindici anni dopo quella di Heinlein), “Guerra Eterna” riprende gli intenti antimilitaristici dell’epoca, trasportando gli effetti di disagio della guerra del Vietnam nel futuro galattico dove l’uomo si sente esiliato dalla sua stessa specie, e finisce quasi per sentirsi più vicino alla razza in eterna lotta con la Terra, i Tauriani. Se mai il buon Haldeman avesse avuto in mente una colonna sonora per la propria opera essa sarebbe stata “Infernal Machine” dei New Keepers Of The Water Towers. Il quarto disco della formazione di Stoccoloma è infatti un viaggio attraverso i territori stellari dello space rock più vintage quasi King Crimson, della colonna sonora inquietante à la Goblin e dei territori onirici e meditabondi di certe composizioni doom di matrice sabbathiana: un’evoluzione di sound naturale eppure sorprendentemente efficace che oltrepassa i punti deboli del passato. Se il precedente “Cosmic Child” mostrava ancora l’influenza principale della nuova ondata di heavy psych che sembra riportare i vecchi fasti zeppeliniani e poverosi nuovamente in auge, ma era ancora sporcato di eccessivi orpelli e peculiarità, questo nuovo lavora mostra la personalità stilistica e finalmente un sound originale – seppur ovviamente derivativo dai grandi classici – di cui ora si può vantare il quintetto di Stoccolma. L’incedere lento ed incombente, inevitabile e apocalittico fa capolino nei dieci minuti della introduttiva “Forever War”, che tira in causa in medias res l’opera di Haldeman. In “Tachyon Deep” si avverte la capacità degli svedesi di trascendere le barriere di genere e catalogazione, offrendo un fluire ordinato eppure etereo di percussioni tribali, soundscape visionari, e crescendo armonici di certi Opeth più moderni così come partiture chitarristiche inequivocabilmente floydiane (del pionieristico “A Saurceful Of Secrets”). Non servono neanche liriche per poter assaporare i viaggi interstellari, i conflitti galattici e la sensazione di straniamento dell’opera di Haldeman contenuti nel disco e questa è una chiave di volta per un gruppo che intende proporre un lavoro come questo: molto spesso si cerca un’intuizione che guidi il processo compositivo di un album volendo a volte essere schiavi o vincolati ad un concept. Qui invece sembra che i New Keepers Of The Water Towers abbiano trovato un qualcosa che è già dentro di loro e che serve solo come linfa perfetta per far trasudare composizioni che non snaturano, vincolano o restringono il proprio stile ma, anzi, lo ampliano e lo rendono ancora più interessante ed ordinato attraverso una linea guida di immagini e visioni. Con “Escape Aleph Mirror” ci si interseca anche con i Mastodon più riusciti, senza esserne la loro copia più bieca ma rendendosi parte ancora più espressiva e meditabonda, sempre mantenendo le ritmiche sghembe e stranianti tipiche del gruppo americano. “Infernal Machine” è un album che però deve essere ascoltato da soli, dall’inizio alla fine, senza interruzioni, per poterne assaporare la linfa ed è un lavoro che subisce moltissimo -e molto più degli altri- eventuali interruzioni di percorso; non potrebbe essere altrimenti, però, data la caratura dell’immaginario a cui il quartetto di Stoccolma vuole sottoporre l’ascoltatore. “Infernal Machine” è probabilmente l’album più riuscito della formazione svedese e quello che ne offre un marchio indelebile per qualità ed effetto. Un ascolto assolutamente consigliato agli amanti della science fiction, della psichedelia, dei trip cosmici portati in musica, ma anche del buona musica in generale, per il ventaglio di sonorità da esso scaturite.

TRACKLIST

  1. The Forever War
  2. Tracks Over Carcosa
  3. Tachyon Deep
  4. Misantropin Kallar
  5. Escape Aleph Mirror
  6. Jorden
  7. This Infernal Machine
2 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.