7.0
- Band: NEXWOMB
- Durata: 00:34:12
- Disponibile dal: 11/11/2022
- Etichetta:
- Godz ov War
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“Disembodied Souls Annexed From Corporeal Forms To Provison The Qilphoth Vessels”, “Homo-Sapien Genomic Cleansing Actualized Through Reversed Seraphic Infection” e ancora “Hexagonal Computational Interfaces To Conjure The 7th Dimensional Eminations Of Samael”. Non si tratta di concetti metafisici estratti da volumi cubitali ormai intrisi di polvere, recuperati da qualche biblioteca ormai abbandonata. Bensì di tre dei dieci titoli presenti nella seconda, ed omonima fatica realizzata dai Nexwomb, duo americano, di stanza a Portland, autore di un black-death metal dalle tinte iper sulfuree, promosso dalla Godz ov War Productions. Se pensavate che band quali i Demelich, tanto per fare un nome, avessero parecchia fantasia nello sciorinare l’intestazione dei vari pezzi, qui c’è da divertirsi. Pubblicato, almeno in prima battuta, in formato cassetta, il nuovo di V.X.R. (voce, chitarra e basso) e dell’amico V.C.T. (batteria) ricalca quanto già espresso nel primo full-length, “Exegesis Of Nihility”, rilasciato tre anni fa, inasprendo ancor di più l’aere desolante e disperata. E per dare un senso alle ‘ennemila’ parole a presentazione dei brani, l’unica possibilità è quella di entrare a piedi uniti in questo pozzo di follia scavato dai due ragazzi dell’Oregon. La sporcizia sonora offerta dai Nexwomb è di quella nuda e cruda della vecchia maniera, firmata dai vicini Blasphemy, Incantation e Profanatica.
Dieci mattonelle grezze e fredde come il ghiaccio a comporre un’ideale tomba salmastra ed umida, sommersa dalle grida soffocate dello stesso V.X.R., i cui riff riescono comunque a (ri)sorgere dal degrado di sottofondo, tempestato dal turbinio ritmico, con la conclusiva “Atomic Qubit Scripturient For Manifestation Of The Profane Holographic Legions” a lanciare gli sfregi definitivi, manipolando con ulteriore malignità l’incedere già deprimente del delirio portante. Complessità testuale, quella manifestata in sede di tracklist, che si allinea, per paradosso, alla spirale di pazzia generata dall’ammasso di suoni.
Nexwomb, assolutamente riluttanti nei confronti di qualsivoglia novità, aggrappati all’old school più becero e primordiale, vanno ad rimpolpare una scena underground sempre viva e producente.