NIBIRU – Caosgon

Pubblicato il 30/04/2013 da
voto
7.0
  • Band: NIBIRU
  • Durata: 00:43:34
  • Disponibile dal: 01/02/2013

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“Caosgon” dei nostrani Nibiru è il primo sigillo musicale di una band giovane – la fondazione è del 2012 – ma che è già pienamente consapevole della direzione da seguire per sviluppare le proprie idee: stiamo parlando di un disco oscuro e occulto, quasi mistico, immerso in una coltre di fumo talmente densa da non riuscire a vederne forma e lineamenti. Dalla monumentale opener “Smashanam, The Crematorium Ground Of Kaly” (ben 18 minuti) e dalle sue ritmiche fumose, fino alle profonde fosse sludge-drone della conclusiva “Invokation I – The Acid Skull”, il trio indossa i panni di una confusa figura demoniaca intenta a professare la propria dottrina sonora composta da cinque sofferti passaggi, un trip mefistofelico e velenoso, nel quale ci si muove a fatica e con assoluta lentezza, tra litanie doom e distorti canti sacrileghi. Un lavoro in cui a fare da padrona è indubbiamente la resa atmosferica dell’insieme, ben legata dal duro lavoro delle chitarre – distortissime, dissonanti, psichedeliche – e da quello di un drumming intelligente, fondamentale nella sua quasi ricercata essenzialità. Convincono molto anche le parti cantante, anche qui completamente distorte e malate, provenienti da una dimensione ultraterrena che tanto ci affascina quanto riesce a inquietarci. Una voce che, possiamo dirlo, riesce a fare paura. Non facile da digerire, questo “Caosgon”, pesantissimo in ogni suo scorcio e lontano anni luce da qualsiasi concetto di forma-canzone dalla facile memorizzazione. Qui non troverete altro che lunghe discese verso il concetto ideale di malsanità tradutta musica; una malsanità che vede spesso nelle parti meno acide e più mefistofeliche degli Electric Wizard e nello spregiudicato modus operandi degli Hawkwind i due elementi fondamentali per una babilonia sonora tanto estraniante quanto spaventosa, resa ancora più “fresca” da una registrazione avvenuta di getto per preservare quelle che sono le idee che stanno alla base di questo nuovo progetto. In particolare, i brani più mutilati e soffocanti risultano quelli più riusciti e degni d’interesse, con i crescendo funerei delle linee vocali a sovrapporsi a sensazioni quasi ultraterrene, dilatatissime. Un lavoro per pochi – anche gli ascoltatori più navigati potrebbero trovarsi in difficoltà vista anche la parziale assenza di classiche linee-guida sabbathiane – e curato in maniera sostanzialmente amatoriale, ma che, una volta metabolizzato ed entrato in affinità con il proprio stato mentale, potrà regalare ottimi momenti. Di certo, dietro ai Nibiru non c’è il rischio di trovare gente che non sa dove andare a mettere le mani.

TRACKLIST

  1. Smashanam, The Crematorium Ground Of Kaly
  2. Aster Argos
  3. Invokation IV - Heru-Khentan-Maati
  4. Umbra Venefica
  5. Invokation I - The Acid Skull
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