7.5
- Band: NIGHT RANGER
- Durata: 00:52:11
- Disponibile dal: 24/03/2017
- Etichetta:
- Frontiers
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Con 17 milioni di copie vendute, hit da primo posto in classifica, migliaia di palchi e trentacinque anni di carriera, i Night Ranger sono tra i massimi rappresentanti di metal melodico a stelle e strisce, commerciale e patinato, figlio degli anni ’80. Qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte a questo genere così smaccatamente immediato, eppure, quando in campo giocano dei fuoriclasse assoluti, come in questo caso, non si può fare altro che lasciarsi coinvolgere dalle melodie trascinanti che il quintetto riesce a comporre, nonostante gli anni che passano. Gli ingredienti li conosciamo bene e non lasciano scampo: hard rock, AOR, arena rock, pop rock, chiamatelo come vi pare, il risultato è sempre lo stesso. L’ascolto di “Don’t Let Up” fa venire voglia di saltare in macchina, imboccare un’autostrada nel mezzo del nulla e macinare chilometri di strada, fino all’orizzonte. I musicisti sono tutti dei vecchi volponi della scena e sanno usare alla perfezione gli strumenti in loro possesso, dalla voce calda di Jack Blades, fino alle chitarre di Brad Gillis e dell’ultimo arrivato, Keri Kelli (che ricordiamo anche per aver affiancato Sua Maestà, Alice Cooper). Le canzoni, neanche a dirlo, sono da manuale: già il brano di apertura “Somehow Someway” mette in chiaro la voglia dei Night Ranger di non fare prigionieri svelando, man mano che scorrono i minuti, la maestria e l’esperienza della band. Tra i brani migliori possiamo citare la title track, meravigliosamente ruffiana con il suo ritmo solare e il piglio pop rock; “Say What You Want”, tamarra e sfacciata al punto giusto; oppure “(Won’t Be Your) Fool Again” che odora di blues, cuoio e bottiglie di birra, con la sua chitarra slide e il piano in bella vista. Particolare menzione d’onore alle due ballad, “We Can Work It Out” e “Nothing Left Of Yesterday”: la prima, che non è la cover del celebre pezzo dei Beatles, ha quella dolcezza della ballata rock che sembra essere ad un passo dalla tristezza, ma senza mai arrivarci davvero; la seconda, invece, più malinconica e nostalgica, con delle bellissime aperture capaci di emozionare senza mai scadere del melenso. Cosa aggiungere, quindi? I Night Ranger del 2017 avranno qualche ruga in più e qualche capello in meno, ma di certo non hanno perso la voglia di divertire e divertirsi a suon di rock ’n’ roll!