7.0
- Band: NIGHTFALL
- Durata: 00:50:34
- Disponibile dal: 21/01/2013
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Sony
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Forse è ormai il caso di smetterla di aspettarsi un vero e proprio ritorno alle origini da parte dei Nightfall. Il gruppo di Efthimis Karadimas è ormai una realtà completamente diversa da quella che negli anni Novanta aveva creato interessanti opere di death-doom metal atmosferico come “Parade Into Centuries”, “Macabre Sunsets” o “Athenian Echoes”, nè è simile all’incarnazione che aveva dato vita ai comunque buoni lavori di inizio 2000. La lineup è cambiata troppe volte, tanto che persino ora non ci è esattamente chiaro chi faccia parte della band, chi di questi sia greco come il leader, chi sia il compositore principale e così via. Una cosa comunque è chiara: rispetto al modesto come-back album “Astron Black And The Thirty Tyrants”, il nuovo “Cassiopeia” pare avere qualche marcia in più. Forse era solo una questione di oliare bene i meccanismi dopo una pausa durata qualche anno, oppure in seno alla band è di recente salito in cattedra un songwriter più concreto ed ispirato… sta di fatto che la nuova raccolta di inediti dei Nostri riesce a intrattenere meglio di quanto non avesse fatto il precedente album. Lo stile, in verità, è all’incirca il medesimo, ma le derive melodic death e classic metal appaiono qui meglio congegnate; le tastiere, inoltre, non soffocano troppo il resto degli strumenti o la stessa voce di Karadimas, dando a questi ultimi parecchie chance di caratterizzare i pezzi. Soprattutto gli assoli risultano curatissimi e qua e là il gusto melodico pare rimandare alle atmosfere epiche e lussureggianti dei vecchi tempi, pur senza eccedere in ampollosità. Certo, ancora una volta alcune soluzioni suonano un po’ asettiche, sospese in un incrocio di metal pseudo-estremo e tradizionalismi che, complice anche una produzione scintillante, potrebbe far passare i Nightfall per qualche gruppo finnico o svedese dell’ambiente melo-death; ciò nonostante, il bilancio complessivo è positivo: diversi brani rimangono in mente (“Phaethon”, “Oberon & Titania”, “Akhenaton, the 9th Pharaoh of the 18th Dynasty”…) e il disco mostra quasi per tutta la sua durata un brio e un carattere che invece latitavano su “Astron…”. Insomma, “Cassiopeia” è un album con luci e qualche ombra, ma niente affatto disprezzabile, in grado di regalarci un disteso e non impegnativo ascolto; sicuramente, un album degno di far parte della discografia di una formazione importante. Una formazione che, al di là di tutto, ha fatto la storia del metal del Mediterraneo.