7.0
- Band: NIGHTRAGE
- Durata: 00:42:52
- Disponibile dal: 21/02/2005
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
Spotify:
Apple Music:
Sono trascorsi due anni dalla pubblicazione del debut album “Sweet Vengeance” ed ecco che puntualmente ritornano sul mercato i Nightrage, l’all star band la cui nascita fu fortemente voluta dall’ex chitarrista dei greci Exhumation Marios Iliopoulos all’indomani dello scioglimento del suo vecchio gruppo. Il disco d’esordio si era rivelato un lavoro carino ma certo non trascendentale (sin troppo sfacciate erano le influenze dei vecchi In Flames e di certi At The Gates), suonato da una line up composta da musicisti illustri che però, visti i pressanti impegni di questi, non aveva permesso ai Nightrage di suonare dal vivo e di imporsi nella scena in modo adeguato nonostante il supporto della Century Media. Oggi Marios ci riprova con una formazione in parte rinnovata, che vede alla batteria il connazionale Fotis Benardo (ex Septic Flesh) al posto del dimissionario Per Jensen (The Haunted) e il giovane bassista Henric Carlsson (Cipher System) sostituire Brice Leclercq (oggi nei Dissection). Accanto a queste new entry troviamo infine all’opera, oltre ovviamente a Marios, i “soliti” Tomas Lindberg (The Great Deceiver, ex At The Gates, The Crown) e Gus G. (Firewind, Dream Evil), rispettivamente alla voce e alla seconda chitarra. Non sappiamo se ciò sia stato causato da questi cambi di line up, in ogni caso il nuovo “Descent Into Chaos” presenta un sound che si discosta lievemente da quello che aveva caratterizzato “Sweet Vengeance”: i Nightrage infatti oggi suonano un po’ più arrabbiati e diretti rispetto a due anni fa, puntano maggiormente sulla velocità e, ad eccezione della sola, ottima, “Frozen” – dove compare come guest Mikael Stanne dei Dark Tranquillity – non utilizzano per nulla le clean vocals. Pur presentando nella tracklist – proprio come nel debut – alcuni brani decisamente influenzati dal vecchio heavy metal/hard rock, l’album possiede nel complesso un impatto e una ferocia prettamente (melodic) death metal, merito soprattutto di una produzione più ruvida e del largo spazio dato al growl di un Tompa letteralmente in stato di grazia. Non entusiasma granché la parte centrale, con brani un po’ manieristici come “Drug”, “Silent Solitude” e “Release”, ma nel complesso il disco diverte e convince di più di “Sweet Vengeance”: l’opener “Being Nothing”, la title track o “Reality Vs. Truth”, ad esempio, sono composizioni eccezionali, forti di melodie e riff talmente riusciti che avrebbero potuto anche far la fortuna delle band a cui i nostri si ispirano! Non c’è che dire, i Nightrage continuano a non inventare nulla ma questa volta hanno confezionato proprio un bel dischetto di melodic swedish death metal: tradizionale ma ispirato e suonato alla grandissima. Aggiungete pure un mezzo punto alla valutazione se apprezzate particolarmente il metal classico.