6.0
- Band: NIGHTRAGE
- Durata: 00:53:13
- Disponibile dal: 26/09/2011
- Etichetta:
- Lifeforce Records
- Distributore: Audioglobe
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Descrivere con parole nuove un album dei Nightrage è compito sempre più difficile: il gruppo non si muove di una virgola dalle proprie coordinate stilistiche. Se poi ogni tanto decide di rimescolare le carte, lo fa andando a pescare qualche soluzione dal suo vecchio repertorio, anzichè guardare altrove, limitandosi a cambiare dosi e proporzioni. D’altronde, è da sempre Marios Iliopoulos a comporre tutto il materiale della band e ciò è ovviamente il motivo di tale spiccata uniformità: i nuovi membri accolti in lineup nel corso degli anni non sono mai riusciti a imprimere alcun segno sul songwriting nè a far valere più di tanto i loro stili e influenze. Non sorprende quindi che “Insidious”, addirittura il quinto full-length dei nostri, suoni esattamente come l’ennesimo sunto di tutto quello che i Nightrage hanno confezionato sinora. I brani si muovono in quella consueta zona franca posta tra melodic death metal svedese e classic metal ottantiano, questa volta però con un maggior occhio di riguardo per la melodia e per spunti dai toni più placidi, che richiamano il debut “Sweet Vengeance”. Tom S. Englund degli Evergrey, non a caso, è nuovamente ospite del gruppo e, assieme ad Apollo Papathanasio (Firewind), procede nell’ingentilire ulteriormente le aperture soft di una manciata di canzoni con la sua voce calda ed espressiva. In alcuni dei pezzi maggiormente robusti si assiste invece al ritorno del celebre Tomas Lindberg, frontman della band agli esordi, che si occupa di duettare con l’attuale cantante Antony Hämäläinen in varie strofe e chorus. Insomma, come accennato all’inizio – gira o rigira – gli ingredienti principali di un album dei Nightrage sono davvero sempre gli stessi! E ciò non è un male a priori, intendiamoci! Tuttavia, va considerato che il songwriting di Iliopoulos qua e là sta iniziando ad appannarsi – cosa normale dopo tutti questi album, più quelli composti per la sua vecchia band Exhumation – e che è quindi difficile non annoiarsi almeno un po’ durante l’ascolto di certi tratti di “Insidious”. La seconda parte della tracklist presenta in effetti più di un filler e quando si arriva all’outro “Emblem Of Light” la voglia di riascoltare subito l’album non è esattamente di quelle irrefrenabili. Lungi da noi voler mettere in discussione la loro passione e competenza, ma forse d’ora in avanti i Nightrage dovrebbero cercare di darsi una rinfrescata, oppure di lasciar trascorrere un lasso di tempo più lungo tra una pubblicazione e l’altra – in modo da aver più tempo per curare le composizioni – perchè al momento sembrano aver imboccato un vicolo cieco.