7.5
- Band: NIGHTWISH
- Durata: 01:14:33
- Disponibile dal: 06/12/2011
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Inquadrare un lavoro esaustivo e complesso come questo “Imaginaerum”, nuova fatica in studio dei Nightwish, è davvero difficile, quasi impossibile, senza considerarne con attenzione la genesi. Come il compositore Tuomas Holopainen ci fa sapere in una intervista di prossima pubblicazione, la qui presente opera discografica nasceva come colonna sonora di una storia, basata sul potere dell’immaginazione, che nelle idee della band avrebbe appunto dovuto avere la forma finale di un opera cinematrografica. Parallelamente allo svilupparsi del concetto e della trama del film “Imaginaerum” che vedrà la distribuzione tra qualche mese, anche il disco dallo stesso titolo veniva rielaborato dalla band, al fine di guadagnare una sua fisionomia che lo rendesse sensato e pubblicabile anche nel caso in cui tutto il film e la realizzazione filmica che ci sta dietro avessero finito per non vedere la luce. Il disco “Imaginaerum” acquisisce quindi la fisionomia di un’opera a se stante, rientrando effettivamente nella discografia della band, e si presenta non come un concept vero e proprio (la trama è appannaggio del film, nel disco non vi sono elementi inerenti ad essa) ma piuttosto come una serie di canzoni tematicamente correlate, che descrivono, ognuna in maniera indipendente dall’altra, diversi momenti di una storia unica. Il risultato, in definitiva, è un disco curatissimo, attento in maniera maniacale sia all’impressione generale che al singolo dettaglio, frutto di un lavoro certosino e infinito da parte di Tuomas, che si conferma stavolta compositore ispirato e completo, come pochi ce ne sono in giro. Il lavoro compiuto dal tastierista su questo progetto è mostruoso, ed esce ampiamente da quello che è il mero risultato udibile. In questi settantacinque minuti, infatti, egli riesce a coprire di una nuova veste il tradizionale suono della band, donando ad esso una cromatura completamente nuova. Si mostra inoltre perfetto team manager della sua squadra, trovando una collocazione perfetta a ciascuno dei suoi compagni, e riuscendo a sfruttare al meglio una Olzon che, per quanto diversa da Tarja, è in grado di offrire un range di stili e di possibilità più ampio, che egli individua alla perfezione, ritagliando nelle liriche e nei cori un vestito multiforme e cangiante, con il quale la cantante mostra di sentirsi a suo agio ed è quindi in grado di donarci una prestazione anni luce lontana da quella sentita sul precedente “Dark Passion Play”. “Imaginaerum” è un grande lunapark, esattamente come ci suggerisce la bella copertina, e fa dell’apparire la propria bandiera. Le canzoni sono argute maschere che la band indossa ad ogni brano, per apparire ogni volta diversa: “Slow, Love, Slow” ci mostra atmosfere da locale blues anni ’50, “Turn Loose The Mermaid” riproduce nella nostra mente l’alternanza dei campi lunghi e dei primi piani di Sergio Leone nei suoi western all’italiana, ed infine la spiazzante “Scaretale” ci invita ad entrare in una cupa e confusionaria casa dei fantasmi. Tutto in “Imaginareum” è costruito per poter essere mostrato, per far tirare un respiro stupito all’ascoltatore. Come in un lunapark, tutto è esagerato, splendente, un luogo dove elementi provenienti da mondi e realtà diverse convivono in spazi ristretti per il solo divertimento dello spettatore. L’ascolto continuativo di quest’album può per certi versi risultare stancante o stucchevole, ma è la stessa sensazione di stanchezza che si prova uscendo da una giornata al parco dei divertimenti, il frastuono ed il disorientamento sono parte integrante dell’esperienza di visita (in questo caso, di ascolto) appena vissuta. Simile ad un abito da sposa, “Imaginaerum” è un lavoro che si può indossare poche volte, o anche una sola volta, ma che per quell’occasione si presenta perfetto, curato, preciso e studiato in ogni minimo dettaglio. Un oggetto creato per dare importanza a se stesso, per essere stilisticamente perfetto. Per una volta, possiamo anche tralasciare il fattore ‘sincerità’. “Imaginaerum” è un lavoro creato dai Nightwish non come specchio della propria arte o dei propri sentimenti, ma piuttosto come opera rivolta allo spettatore e al suo intrattenimento. E non possiamo non chinare il capo davanti a tanta cura nel risultato.