NILE – Ithyphallic

Pubblicato il 29/08/2007 da
voto
7.0
  • Band: NILE
  • Durata: 00:51:44
  • Disponibile dal: 20/07/2007
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Audioglobe

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Chiariamo subito le cose: questo disco spacca. I Nile nel corso di questi anni hanno scalato l’Olimpo del death metal, arrivando a ridosso dei mostri sacri. Il terzetto (ex quartetto) si è ritagliato la propria originalità con la trovata delle atmosfere egizie nelle loro composizioni, che hanno consacrato, con la loro epicità, alcune canzoni a veri e propri inni di death metal (si pensi alla canzone “Black Seed Of Vengeance”). In questo quinto album, quindi, troviamo la summa di quanto di buono fatto fin dal debutto “Amongst The Catacombs Of Nephren-Ka” del 1998. Durante gli ultimi anni la tecnica è migliorata tantissimo, c’è stato il capolavoro “Black Seed Of Vengeance”, di lì in poi la proposta è stata sostanzialmente la stessa, con le variazioni limitate ai cambi di tempo e alla quantità di partiture atmosferiche. Il nuovo lavoro non si discosta clamorosamente da quanto fatto in precedenza. George Kollias, greco, si dimostra un drummer fenomenale, ricco di inventiva e di muscoli. Non fa rimpiangere assolutamente il drummer storico dei Nile Tony Laureano e il suo lavoro dietro le pelli è assolutamente perfetto con quanto prodotto dalla coppia di chitarristi (e cantanti) Sanders/Toler-Wade. Non aspettatevi novità, qui c’è solo tanto death metal, con l’alternanza di pezzi veloci come l’ottima “As He Creates, So He Destroys”, l’opener “What May Be Safely Written”, e “The Essential Salts”. L’impatto di queste canzoni è devastante. I nostri riescono ad annichilire l’audience con ripartenze velocissime e riff serrati su cui i vocioni dei due chitarristi ben si alternano con sfumature vocali diverse. Citazione a parte merita la conclusiva “Even The Gods Must Die”, che assurge a canzone protagonista del disco e si spera venga proposta in sede live (dura circa dieci minuti). Lenta, pesante, piena di intermezzi tastieristici che trasudano epicità e con un ritornello potente e diabolico. Una delle migliori canzoni dei Nile di sempre. Il voto è sette, perché la band si è un po’ adagiata sugli allori, ma il valore intrinseco dell’album è chiaramente superiore.

TRACKLIST

  1. What May Be Safely Written
  2. As He Creates, So He Destroys
  3. Ithyphallic
  4. Papyrus Containing The Spell To Preserve Its Possessor Against Attacks From He
  5. Who Is in the Water
  6. Eat of the Dead
  7. Laying Fire Upon Apep
  8. The Essential Salts
  9. The Infinity of Stone
  10. The Language of the Shadows
  11. Even the Gods Must Die
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