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- Band: NINE INCH NAILS
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
Immaginarsi cosa passa per la testa di un uomo speciale è sempre difficile; immaginarsi il percorso costruttivo o formativo che spinge una persona ad indirizzare sulla pittura o sulla musica il proprio istinto creativo è cosa incomprensibile, come è difficile da credere che ci sia ancora gente capace di combinare 7 fottutissime note e farle diventare altro, innovare un genere, inventarne uno nuovo e divenire leggenda. Tutto questo è ciò che è diventato Trent Reznor in circa quindici anni. Ed il miglioro modo di rendere unica una band è di certo la forma live: se non sai rappresentare in un concerto la tua opera non sei un artista completo e questo i Nine Inch Nails lo sanno, e proprio per questo danno alle stampe questo CD, doppio nella versione in tiratura limitata, che non è il classico album ritoccato in studio, non ricalca le canzoni precisamente come le versioni da studio, ma è vivo, come la voce di Trent che fatica, si scalda accelera e rallenta (ascoltate “Starfuckers Inc.” e capirete cosa intendo). Insomma un album che suda e trasuda inverosimilmente tutta la ‘sporcizia’ che solo un live sa dare rende quasi unico il suono che per anni i NIN hanno tentato di ripulire in ogni modo da imprecisioni con una meticolosità chirurgica. L’album raccoglie canzoni da tutta la discografia, rielaborando quel minimo necessario per portare sul palco l’opera di un gruppo dedito alla perfezione delle super produzioni. E qui finisce il live per chi sceglierà la versione semplice, quella anche più economica; altri opteranno per una più dispendiosa, ma di certo eccitante, versione deluxe, dove è presente un secondo cd, stupendo, dove il nostro Reznor, si cimenta a farci capire come la sua musica sia capace di trasformarsi, di diventare altro. Dopo la completa distruzione del mondo da parte del primo cd, con il secondo il mondo viene ricostruito con una tenerezza, una voglia di cullare l’ascoltatore: dopo la distruzione, la ricostruzione, con un album che non è giusto definire acustico, ma morbido, sensuale, delicato, insomma tutto quello che non ci saremmo mai attesi da questa band. Qui troviamo anche le uniche canzoni nuove dell’album, tra cui la stupenda “All That Could Have Been”. Un album che non deve mancare in nessuna discografia.
Semplicemente unico.