NINE INCH NAILS – Year Zero

Pubblicato il 22/06/2007 da
voto
6.0
  • Band: NINE INCH NAILS
  • Durata: 01:03:46
  • Disponibile dal: /05/2007
  • Etichetta:
  • Interscope Records
Streaming non ancora disponibile

Tra EP ed album si è perso oramai il conto del numero di lavori sfornati dal prolifico Trent Reznor, mente di questa macchina contorta che prende il nome di Nine Inch Nails. Dopo il precedente “With Teeth” (uscito a soli due anni di distanza da quest’ultima opera) è difficile capire cosa ci si debba aspettare stavolta. Be’, di certo tanta elettronica lurida e una cura dei suoni maniacale, visto che è quello che Trent ci ha sempre riservato; più che altro, però, è difficile capire quale sarà l’anima che stavolta prevarrà sulle altre. Con molto rammarico, chi vi scrive deve ammettere che purtroppo sarà il lato meno apprezzato dal sottoscritto quello che prenderà il sopravvento in questo “Year Zero”. Trent sembra infatti essersi focalizzato sul lato più catchy dei NIN, quello dei groovettoni lenti e minimali accompagnati da cantilene al caramello, in puro stile “Closer”. Passato infatti l’entusiasmo per la coinvolgente tirata del brano d’apertura “The Beginning Of The End” e per il singolo “Survivalism” (canzone che parte in sordina per poi aggiungersi ad una ritmica incalzante sostenuta da un azzeccatissimo e coinvolgente ritornello), si passa ad una serie interminabile di brani trip-hop lenti: “The Good Soldier” parte soft e soft rimane, apprezzabile (ma fino ad un certo punto), sembra guadagnare molto nell’assolo finale; il brano si fà ascoltare, ma ci si rende conto che sono tutti elementi masticati e rimasticati dalla band già nei precedenti LP. Con “Vessel” e “Me, I’m Not” la parabola comincia seriamente a diventare discendente, la fiera delle ovvietà e della monotonia reznoriana. “Capital G” ci fà risalire ma di poco, ritmiche danzerecce alla Marilyn Manson ed un ritornello che a dirla tutta comunque funziona. Potrebbe tranquillamente essere scelto come prossimo singolo. Il resto del lavoro è in caduta libera: drum machine come se piovesse, qualche giro di basso degno di interesse, ma tanto minimalismo e completa assenza melodica, nonchè vagonate di noia. Ora, di certo ad un fan della band un lavoro del genere sarà piaciuto comunque, visto che molta gente pende dalle labbra di Trent, qualsiasi aborto riesca a produrre. C’è poi da considerare che, al di là dei gusti musicali, esistono persone in grado di apprezzare anche il lato più soffuso e meno avvolgente dei NIN. Però ciò che bisogna chiedersi è cosa può aggiungere questo album alla discografia del gruppo: non ci si aspettava di certo un’altro “The Fragile”, ma per lo meno il precedente “With Teeth” se la giocava sulla varietà della sua tracklist, passando da brani industrial e violenti a ballate di tutto rispetto, toccando il pop in più capitoli. I Nine Inch Nails comunque sia rimangono questo, prendere o lasciare, non sono quasi mai cambiati in vent’anni di musica, volete che cambino ora?

TRACKLIST

  1. Hyperpower!
  2. The beginning of the end
  3. Survivalism
  4. The good soldier
  5. Vessel
  6. Me, I'm not
  7. Capital G
  8. My violent heart
  9. The warning
  10. God given
  11. Meet your master
  12. The greater good
  13. The great destroyer
  14. Another version of the truth
  15. In this twilight
  16. Zero-Sum
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