8.0
- Band: NIVIANE
- Durata: 01:02:15
- Disponibile dal: 30/10/2020
- Etichetta:
- Pure Steel Records
- Distributore: Audioglobe
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Secondo disco in casa Niviane, band che si forma ufficialmente nel 2014. Dopo il debutto “The Druid King”, dato alle stampe tre anni più tardi sotto l’etichetta greca Pitch Black Records, arriva di recente l’accordo con la label tedesca Pure Steel Records per la pubblicazione del nuovo full-length “The Ruthless Divine”. Il sestetto americano si muove con sapienza per oltre un’ora di musica ispirata all’interno delle principali coordinate dell’US power: suoni potenti, riff decisi, melodie di impatto e capacità tecniche sopra la media. Insomma un heavy-power micidiale e perfettamente equilibrato, capace di convincere sempre più ascolto dopo ascolto grazie anche e soprattutto ad una tracklist dinamica e abbastanza personale, nonostante non manchino riferimenti a Cage ed Iced Earth e qualche influenza più europea – in particolare dei Maiden – per quanto riguarda alcune armonie strumentali.
La prima cosa che salta all’occhio, ancor prima di premere il tasto play, è il meraviglioso artwork: il cavaliere che sguaina la spada impegnato in battaglia è un ottimo biglietto da visita per la band, che può così vantare una delle migliori copertine viste negli ultimi tempi.
I Niviane mettono subito in chiaro i loro intenti con riffoni decisi accompagnati da tappeti di tastiera che aprono la strada a “League Of Shadows”, opener del disco. Subito notiamo come il sound del sestetto americano poggi fortemente le proprie basi sulle sei corde dei chitarristi Gary Tarplee e Mark Miner, i quali alternano riff pesanti ad esaltanti armonie dispensando assoli dal forte impatto in ogni brano. L’attacco heavy-thrash di “Dreams Crash Down” mostra la faccia più aggressiva dell’act di Sacramento: cori possenti che si alternano a qualche urletto alla Rob Harford da parte del cantante Norman Skinner, per una cavalcata tritaossa ben riuscita. L’elegante midtempo “Crown Of Thorns” si alterna alla massiccia titletrack, lasciando poi spazio ai ritmi di scuola power di “Fires In The Sky”, pezzo durante il quale il frontman californiano mette in mostra tutta la sua versatilità alternando note alte a momenti più teatrali con chiare influenze derivanti dal grande Matt Barlow (ex Iced Earth) e con le twin guitar ad intrecciarsi egregiamente durante i lunghi assoli. Chissà che impatto avrà dal vivo questa canzone! Le elettrizzanti accelerazioni di “Fallen From Elysium” non lasciano scampo e si alternano ai momenti più riflessivi tinteggiati di venture progressive ed atmosfere oscure di “Psychomanteum”.
L’US power si esalta spinto dalle note di “The Ruthless Divine”, disco convincente sotto ogni punto di vista e sicuramente uno degli highlight in campo heavy/power per la stagione autunnale.