7.0
- Band: NO BRAGGING RIGHTS
- Durata: 00:35:07
- Disponibile dal: 16/10/2012
- Etichetta:
- Good Fight Music
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Quarto full-length per i No Bragging Rights, che, dopo il buon riscontro ottenuto dall’ultimo “Illuminator”, seguito da un breve periodo di pausa e da un cambio di formazione, si ripresentano con questo nuovo lavoro per Good Fight Entertainment. Una mezzora abbondante di musica nel corso della quale il quintetto californiano inanella una pugno di brani di sicuro effetto, a cavallo tra melodic hardcore classico e metal-core, con una generosissima dose di melodia ad avvolgere il tutto anche nei momenti più serrati. I punti di riferimento paiono essere i conterranei Ignite – per quanto riguarda ovviamente il lato melodic hardcore e tutte le soluzioni più ariose e agili – e realtà come It Prevails o Life In Your Way sul fronte più moderno ed heavy. I Nostri filtrano quindi tali input attraverso una certa attitudine pop che porta il gruppo a confezionare brani dall’appeal accattivante, senza però rinunciare a una virgola di attitudine. Certo, a livello stilistico nulla per cui gridare al miracolo, ma le capacità della band sotto il profilo del songwriting paiono solide, tanto che l’impressione lasciata dall’ascolto è comunque positiva. “Cycles” colpisce prima di tutto per la grande cura riposta nel cantato, dove pulito, screaming, gang vocals e varie “ospitate” (membri di Counterparts, For Today, The Greenery e Vanna) si rincorrono e si intrecciano con risultati mirabili e, almeno a tratti, molto accattivanti. Già solo questo aspetto ben dispone all’ascolto, visto che il frontman Mike Perez risulta tutto fuorchè un semplice urlatore; poi, le strutture dei brani appaiono scorrevoli e ben gestite da una band che palesemente conosce le proprie potenzialità e i propri limiti. Si capta esperienza nel corso degli ascolti e, prima di tutto, fa piacere notare come ai Nostri oggi non interessino breakdown a profusione e soluzioni dalla grana grossa. “Cycles” è un album fine e quasi privo di passaggi a vuoto, nel quale ogni brano si regge sulle proprie gambe, interpretato con personalità. Una prova dunque di carattere, capace di intrattenere e di lasciare in secondo piano il prevedibile effetto di “già sentito”, risultato della indubbia riconducibilità a degli stilemi oggettivamente noti. Se si è fan dei gruppi citati qualche riga più su, l’ascolto è caldeggiato.