7.0
- Band: NO MAN EYES
- Durata: 00:42:00
- Disponibile dal: 10/02/2016
- Etichetta:
- Diamond Productions
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I No Man Eyes tornano con un nuovo lavoro, intitolato “Cosmogony”, che segue “Hollow Man”, il loro debutto del 2013. Lo stile della band è incentrato su un sound alquanto duro e robusto, realizzato da una sezione ritmica tecnica e dirompente, ai limiti del death/thrash e da un chitarrismo virtuoso, che alterna passaggi neoclassici a riff decisi, che potrebbero far pensare ai Nevermore più aggressivi. Per contro, lo stile del singer Fabio Carmotti è più incentrato verso un cantato con voce molto alta e pulita, accostabile a sonorità tipicamente heavy/power, in qualche caso con un approccio melodico ed un utilizzo delle voci palesemente influenzato dai Blind Guardian (in tal senso, emblematico un brano come “Huracan”). L’effetto d’insieme è certamente singolare e tutto sommato i No Man Eyes riescono a far convivere abbastanza bene queste diverse loro influenze, anche se bisogna dire che in qualche frangente l’album non convince del tutto: infatti, giusto per fare qualche esempio, talvolta si ha la sensazione che magari la batteria tenda un po’ a “strafare”, a puntare cioè su tecnica e velocità a tutti i costi o, piuttosto, in un determinato contesto, ci si sarebbe potuti aspettare un approccio della voce un po’ più “cattivo”. In linea di massima, tuttavia, le cose funzionano bene e, quando la band riesce a trovare un equilibrio ottimale tra le proprie diverse influenze, riesce ad esprimere musica di buon livello, arricchita così peraltro da diversi elementi, tra azzeccate melodie, riff aggressivi e puro virtuosismo. Si tratta dunque di un album interessante, realizzato da una band che si mette in evidenza con tante buone idee e con il tentativo apprezzabile di proporre musica con una buona dose di personalità, uscendo dai soliti cliché.