NOCTEM – Haeresis

Pubblicato il 17/10/2016 da
voto
7.0
  • Band: NOCTEM
  • Durata: 00:44:22
  • Disponibile dal: 30/09/2016
  • Etichetta:
  • Prosthetic Records
  • Distributore: Audioglobe

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Gli spagnoli Noctem sono divenuti ormai una realtà consolidata nel panorama del blackned death metal più moderno (e di seconda fascia, aggiungiamo noi). Nel giro di sette anni infatti i Nostri hanno dato alle stampe quattro full length e si sono dati sempre più da fare per restare sulla scena presenziando a vari festival e tour, in compagnia di nomi del calibro di Samael, Gorgoroth, Immolation, Marduk etc. e, attualmente, i Nostri stanno calcando i palchi in compagnia dei polacchi Hate. I primi tre album della loro discografia hanno dato vita ad una trilogia basata su un concept tematico ben preciso: la scomparsa delle popolazioni indigene a causa delle violente colonizzazioni ispaniche nel periodo medievale. Segnava il termine del trittico il convincente “Exilium”, culmine dell’opera di colonizzazione che costringeva appunto i popoli autoctoni vittime del colonialismo all’esilio. Il combo valenciano si ripresenta sulle scene con due novità: la prima è un consistente cambio di line-up e la seconda è un nuovo concept album, questa volta basato sulla violenza dell’inquisizione spagnola. “Haeresis” parla appunto della violenza con cui, nei secoli bui, gli infedeli (eretici) venivano torturati e uccisi in nome della religione cristiana. Questo aspetto lirico sempre curato è forse ciò che caratterizza maggiormente i Noctem: una band certamente dalle tematiche non banali o scontate. Musicalmente parliamo di un gruppo che si presenta molto bene dal punto di vista formale, con una produzione curatissima e una dovizia pressoché maniacale negli arrangiamenti. Il loro connubio tra black e death metal è frizzante ed energico, moderno e tutto sommato fruibile anche da ascoltatori più occasionali del genere, grazie anche a varie partiture sinfoniche che donano ampio respiro melodico alle canzoni. Il sound degli iberici, sostanzialmente, trae ispirazione da quanto di buono è stato fatto da Behemoth, Septicflesh, Melechesh, quindi rimangono sempre le stesse principali influenze, rispetto a quanto ci hanno proposto in passato, nonostante il cambio di chitarrista ritmico, bassista e batterista. Qualche novità tuttavia l’abbiamo ravvisata, in questo full length, come ad esempio un riffing e una fase ritmica che ci ha ricordato piuttosto da vicino i Dissection, specie nei loro intrecci chitarristici e nelle atmosfere glaciali e sinistre, così come pure certi Dimmu Borgir (quelli più moderni) nei frangenti più sinfonici. Compositivamente i brani sono formalmente ineccepibili, è assolutamente evidente come i Nostri riescano a dar vita a un lotto di canzoni piacevoli e orecchiabili nel loro genere, magari potranno risultare prevedibili agli ascoltatori più esperti nel non inventare assolutamente nulla di nuovo e nel loro riproporre pedissequamente soluzioni tutto sommato abbastanza tradizionali. Tuttavia, se siete appassionati del genere in questione, e alla ricerca di sonorità estreme ma non eccessive, l’operato di questa band certamente vi potrà soddisfare.

TRACKLIST

  1. Through the Black Temples of Disaster
  2. Auto-da-fe´
  3. The Submission Discipline
  4. Blind Devotion
  5. The Dark One
  6. Haeresis
  7. Whispers of the Ancient Gods
  8. Conjuring Degradation and Morbidity
  9. The Paths of the Lustful Abandon
  10. Pactum with the Indomitable Darkness
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