6.5
- Band: NOCTEM
- Durata: 00:54:02
- Disponibile dal: 13/06/2011
- Etichetta:
- Rising Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Provengono dalla Spagna, i Noctem, e più precisamente da Valencia, vivace e assolata città del sud della penisola iberica. “Oblivion” è il secondo album di questo quintetto, e di assolato ha ben poco ,essendo il secondo capitolo di una trilogia iniziata con “Divinity” – loro disco di debutto – che ha come argomento centrale la scomparsa delle popolazioni indigene a causa delle colonizzazioni ispaniche. “Oblivion” tratta principalmente della colonizzazione dell’America del Sud, prestando particolare attenzione alle barbarie commesse nei confronti di una popolazione come quella dei Maya. Una volta tanto, quindi, i temi trattati non scivolano nell’anonimato o nella scontatezza della stragrande maggioranza dei gruppi. Dal punto di vista musicale, parliamo di un black/death metal di stampo decisamente moderno, con batteria ultratriggerata, riffing affilato e una certa maestosa epicità di fondo. Diciamo quindi che sicuramente ci sentiremmo di consigliare questo platter – e questa band – agli amanti di sonorità alla Belphegor, Dark Funeral e, soprattutto, Behemoth. La tracklist infatti scorre via in maniera piacevole, tra stop and go al fulmicotone, blast beat come se piovesse, aperture maestose, scream vocals ulceranti e via dicendo. Non si segnalano veri e propri cali di tensione (al limite, giusto la parte centrale appare un po’ macchinosa) tanto che, pur non trattandosi di nulla di realmente sorprendente, ci viene da definire “Oblivion” un disco che si ascolta volentieri. Una piccola nota di demerito tuttavia la merita la produzione: almeno a parere di chi scrive, un suono potentissimo, bombastico e ultra pompato toglie un bel po’ di personalità alla band, dote di cui comunque i nostri non abbondano già di per sè. E’ pur vero che, oggi come oggi, la maggior parte delle produzioni è fatta in questa maniera, forse per rendere più appetibile la proposta alle orecchie più “impressionabili”. In ogni caso, è un lavoro più che dignitoso, quello dei Noctem, sicuramente consigliato agli amanti del genere. Sarà interessante sentire come finirà questa trilogia: questo sembra essere il capitolo della presa di coscienza, chissà che il prossimo non sia quello della consacrazione?