5.5
- Band: NOCTURNA
- Durata: 00:36:47
- Disponibile dal: 19/01/2022
- Etichetta:
- Scarlet Records
Spotify:
Apple Music:
Altro giro, anno nuovo e nuova formazione di metal sinfonico di matrice puramente made in Italy, rappresentata in questo caso dal chitarrista dei Frozen Crown, Federico Mondelli (alias Hedon), il che spiega anche il coinvolgimento di Scarlet Records, e dalle due frontwomen Serena Cetra e Greta Cangelosi, rispettivamente Rehn Stillnight e Grace Darkling; il bassista e il batterista hanno scelto di rimanere anonimi, tranne che per gli pseudonimi Antares e Deimos, e noi ci atterremo alla loro scelta.
Il sound non è né più e né meno di quello che ci si potrebbe aspettare: come detto poco fa, si tratta di un classico power metal sinfonico con voce femminile, con una forte attenzione posta alla componente più orecchiabile e ovviamente a un’immagine che fa leva sulla presenza e il look dei membri coinvolti; l’unico effettivo guizzo musicale è rappresentato dal dualismo vocale gestito dalle due cantanti, dal momento che una risulta predisposta all’utilizzo di uno stile lirico, mentre l’altra sceglie di sfruttare una timbrica più naturale e con un retrogusto quasi pop. La miscela di elementi, invero alquanto inflazionati, basterà a confermare il progetto Nocturna come qualcosa di qualitativamente degno di menzione, indipendentemente dalle sue potenzialità commerciali? Ve lo diremo a fine recensione.
L’immediatezza di certo non manca, come la iniziale “New Evil” e il suo ritornello ci confermano nei primi minuti dell’ascolto, e la titletrack getta un velo di aggressività sulla proposta grazie a un guitar work compatto e a una sezione ritmica serrata quanto basta, pur senza spostare minimamente l’attenzione dal lato più catchy, che continua comunque a farla da padrone, quasi a scapito di tutto il resto. “The Sorrow Path” si salva grazie alle tastiere in evidenza, al contrario di una “Sea Of Fire” banale, dimenticabile e sprovvista di qualsivoglia colpo vincente. Ad essa fortunatamente segue “Blood Of Heaven”, che perlomeno ripropone qualche melodia piacevole abbinata a un tocco ruvido che ci rammenta che siamo comunque in presenza di un lavoro che affonda le sue radici nel power metal.
Con l’avvicinarsi delle fasi finali, appare sempre più chiara la natura del prodotto che abbiamo per le mani, il cui indice di gradevolezza si deve principalmente alle doti di chi si è cimentato in un songwriting che sicuramente attirerà l’attenzione di determinati ascoltatori: non a caso “In This Tragedy” trasuda da ogni nota soluzioni riconducibili a formazioni come i Nightwish, anche se con risultati altalenanti, mentre “Darkest Days” è un mid-tempo di qualità accettabile che quantomeno ben si presa ad essere cantato dal pubblico in sede live.
I violini di “Nocturnal Whispers” precedono la conclusiva “The Trickster”, che ripropone semplicemente i medesimi stilemi che ci hanno tenuto compagnia per la precedente mezzora, con risvolti occasionalmente anche positivi, ma irrimediabilmente intaccati da un alone generale che sa molto di trovata commerciale e ampiamente basata sull’elemento gimmick, anziché su picchi musicali o di attitudine degni di nota.
Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, la musica dei Nocturna tutto sommato non è così male, grazie a un paio di momenti relativamente godibili e dal piglio facile, anche se la natura stessa del progetto viene sostenuta da un songwriting manieristico, che francamente ci fa pensare più ad una macchina da views su YouTube, che ad una proposta artisticamente solida e con tutti i crismi. In tutta sincerità, riteniamo che nel circuito symphonic power europeo si possano trovare proposte lungamente superiori e in grado di fornire non solo intrattenimento e orecchiabilità, ma anche composizioni affascinanti e coinvolgenti. Tuttavia, è giusto che la parola passi al pubblico e soprattutto al tempo, che ci permetterà di valutare l’efficacia sulla lunga distanza di questa realtà musicale nostrana.