NODE – Das Kapital

Pubblicato il 08/03/2004 da
voto
8.0
  • Band: NODE
  • Durata: 00:51:48
  • Disponibile dal: /03/2004
  • Etichetta:
  • Scarlet Records
  • Distributore: Audioglobe
Streaming non ancora disponibile

Il buonissimo “Sweatshops” ha finalmente un seguito: i Node sono tornati fra noi e l’ennesimo passo avanti nella loro personalissima evoluzione si chiama “Das Kapital”! Questo nuovo album altro non è che un avvincente concept incentrato sugli avvenimenti più significativi dello scorso secolo e su riflessioni da essi generate. Tematiche quindi scottanti e tutto sommato ancora attuali che ben si sposano con la proposta musicale del quartetto lombardo, che oggi pare proprio non aver la minima voglia di guardarsi indietro ma solo di progredire e far sì che d’ora in avanti si inizi a parlare di stile Node. “Das Kapital” non è certo privo di richiami all’immortale sound di Death e Carcass o al buon heavy classico degli Eighties, elementi da sempre presenti nel sound dei nostri ma questa volta, essendo la personalità e la loro voglia di sperimentare venute fuori ancora più prepotentemente, si è alle prese con un prodotto ispirato dalla prima all’ultima nota e più compatto che mai. Buona parte delle canzoni del disco sono senza dubbio le più complesse che i Node abbiano mai composto ma queste non risultano mai macchinose o dispersive. Rispetto a “Sweatshops” infatti la band appare notevolmente più affiatata: l’arrivo del nuovo, bravissimo, drummer Marco Di Salvia ha davvero dato una marcia in più al gruppo ma tutti i musicisti risultano in gran forma e migliorati enormemente da punto di vista tecnico/esecutivo. Ne sono la prova gli innumerevoli e spesso arditi cambi di tempo e gli assoli disseminati qua e là nei brani, questi ultimi tutti formalmente ed emotivamente impeccabili, forse la cosa che chi scrive ha maggiormente gradito di questo come back. Daniel Botti e Gary D’Eramo continuano poi ad alternarsi egregiamente alle vocals a seconda delle situazioni: il primo continua a declamare le strofe con il suo acidissimo scream mentre il secondo, forte di una voce un poco più chiara ed espressiva, presenzia nei momenti più pacati e in diversi ritornelli. Pregevoli infine le brevi intrusioni tastieristiche, le malinconiche parti arpeggiate, i contributi degli ospiti Jacon Bredahl (Hatesphere) e Petri Kuusisto (Carnal Forge) e lo stacco jazzato posto nel mezzo di “Weaknessphere”, tanto inaspettato quanto riuscito. “Twenties”, “Outpost”, la title track e “Few Words Again” sono gli episodi migliori ma, come avrete avuto modo di intendere, qui c’è ben poco fuori posto: “Das Kapital” è certamente uno dei più validi album ascoltati ultimamente. E probabilmente il meglio deve ancora venire!

TRACKLIST

  1. War Goes On
  2. Twenties
  3. Outpost
  4. The East Ghost
  5. Das Kapital
  6. Retreat '42
  7. Weaknessphere
  8. The Plot Sickens
  9. One Way Media
  10. Empire
  11. Few Words Again
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