6.5
- Band: NOFX
- Durata: 00:32:48
- Disponibile dal: 28/04/2009
- Etichetta:
- Fat Wreck
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Dopo il bulimico “Wolves In Wolves’ Clothing” i NOFX dimostrano di aver appreso la lezione, e così a distanza dei canonici tre anni tornano con una tracklist più asciutta (due terzi dei brani rispetto al predecessore) ma decisamente più a fuoco, a partire dal divertente artwork che vede nel retro di copertina tutti i CD della band utilizzati come sottobicchieri (la versione alternativa su vinile era invece intitolata “Frisbee”), con una grafica in stile anni Settanta.
Venendo alla musica, ritroviamo tutti i temi e le sonorità tipiche del quattro californiani: dalla politica, con il classico hardcore melodico della tagliente opener “We Called It America”, ala religione, in “Blasphemy (The Victimeless Crime)”, passando per le fantasie erotiche di Fat Mike (“Creeping Out Sara”, che nella versione in vinile diventa “Creeping Out Tegan” rifendosi al duo indie LGBTQ delle sorelle Quinn) e il classico pezzo ska (“Best God In Show”). Per la verità nessuno di questi brani regge il confronto con gli ‘omologhi’ passati, mentre le cose vanno meglio quando subentrano aspetti nuovi come il tema dell’infanzia del cantante (“My Orphan Year”, aspetto che verrà ripreso più avanti in “First Ditch Effort”) o nella spassosa “Eddie, Bruce, and Paul”, evidentemente riferita agli Iron Maiden con tanto di assolo metal e falsetto finale. In chiusura torna protagonista la tromba di El Hefe in “I Am an Alcoholic” prima dell’ode vintage “One Million Coasters” che riprende il titolo dell’album (‘sottobicchiere’, appunto, in italiano) rimembrando pezzi di antiquariato hi-tech tra cui appunto i CD. Alla stregua del suo predecessore anche “Coaster” figura come una delle opere minori nella discografia dei NOFX, con qualche brano degno di rilievo e una buone dose di mestiere.