7.0
- Band: NOFX
- Durata: 00:33:07
- Disponibile dal: 07/10/2016
- Etichetta:
- Fat Wreck
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Dopo essersi rimmessi in carreggiata con “Self/Entitled”, disco che segnava un signicativo passo avanti rispetto ai meno ispirati predecessori, ci vogliono ben quattro anni prima di rivedere tornare i NOFX con “First Ditch Effort”, tredicesimo lavoro che prosegue la vena più malinconica di un Fat Mike ormai prossimo ai cinquant’anni ed evidentemente in vena di bilanci. A livello lirico ritorna dunque il tema della famiglia (la crudissima “Happy Father Day”, dedicata al padre assente), ma la vera novità, oltre all’ingresso in cabina di regia di Cameron Webb al posto di Bill Stevenson, è la presenza molto più marcata di strumenti classici (tastiere, pianoforte, sax e viola) oltre a numerosi ospiti, tra cui Fletcher Dragge (chitarrista dei Pennywise) ai cori dell’auto-ironica “I’m a Transvest-lite” o Brian Baker (ex Minor Threat e Bad Religion) nel punk rock scanzonato di “Dead Beat Mom”. C’è spazio ovviamente anche per il classico hardcore melodico, dall’autobiografica opener “Six Years On Dope” (sorta di trailer del libro appena uscito) alla quasi title-track “Ditch Effort”, mentre “Oxy Moronic” sembra quasi fare il verso alle più datate “The Moron Brothers” o “The Brews”, rispetto alle quali perde in potenza e guadagna in maturità (in questo caso il tema è quello tristemente noto dell’Oxycontin, che sarà trattato qualche anno dopo nella serie TV “Dopesick”). Non dispiacciono nemmeno la più rockeggiante “Sid & Nancy” e la più tastierosa “It Ain’t Lonely at the Bottom” (parente stretta di “Cell Out”, dal precedente disco), ma le vere perle sono sul finale: calici alzati per “I’m So Sorry Tony”, eulogia al compianto Tony Sly dei No Use For A Name in cui figura anche Joey Cape dei Lagwagon, così come per certi versi ancora più sorprendente è la conclusiva “Generation Z”, una sorta di “The Decline” redux sul futuro del nostro pianeta in cui oltre a Chris Shiflett (chitarrista nel periodo d’oro dei No Use For A Name, ed ora nei Foo Fighters) trovano voce anche le figlie di Tony Sly e dello stesso Fat Mike. Il tredicesimo sigillo è quindi un disco più da ascoltare con un occhio ai testi che da pogare tra un rutto e una scoreggia, ma questa commistione tra le classiche sonorità skate-punk ed un’inedita maturità compositiva rende “First Ditch Effort” uno dei lavori concettualmente più interessanti nella pur ricca discografia dei NOFX.