7.0
- Band: NOFX
- Durata: 00:34:54
- Disponibile dal: 31/01/1996
- Etichetta:
- Epitaph
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Il successo planetario di Green Day e Offspring ha fatto sì che il punk rock californiano diventasse la nuova gallina dalle uova d’oro, così a metà degli anni Novanta i discografici si avventano come avvoltoi tanto sulle nuove leve quanto e soprattutto sui nomi di punta in casa Epitaph e Fat Wreck, tra cui ovviamente ci sono i NOFX freschi di capolavoro (“Punk In Drublic”, uscito lo stesso anno di “Dookie” e “Smash”).
Come noto Fat Mike e soci sono stati sempre refrattari a qualunque richiesta proveniente dalle major, ma evidentemente la pressione su di loro, ulteriormente acuita dal dover bissare il successo del già citato predecessore, porta i quattro californiani a sfornare quello che potremmo definire come un disco ‘di reazione’, un po’ come era stato “Insomniac” per i Green Day. Accompagnato da un artwork mai così provocatorio (la versione in vinile, con il pastore e la pecora intenti in un 69, è stata bandita dal mercato tedesco e ritirata dagli scaffali), “Heavy Petting Zoo” è un lavoro controverso, più melodico e al tempo stesso oscuro rispetto ai suoi predecessori ma non per questo da trascurare (cosa che invece sembrano fare i suoi stessi autori, visto che è l’album meno rappresentato in tour al netto del debutto). Dopo la tagliente intro “Hobophobic (Scared Of Bums)” la melodia prende il sopravvento con lo ska-core di “Philty Phil Philanthropist” o il rock più scanzonato di “Freedom Lika Shopping Cart” e “Hot Dog In A Hallway”. Non manca qualche brano di hardcore-melodico più tradizionale come “Release The Hostage”, “The Black And White” o “Drop The World”, ma alla fine il disco si ricorda più per lo spin-off di “Liza & Louise” (pezzo presente in “White Thrash, Two Heebs And A Bin”, qui intitolata “Liza”) e per la data sbagliata della morte di Jerry Garcia (morto il 9 agosto, mentre il pezzo a lui ispirato è “August 8th”). Per il resto una manciata di brani discreti ma lontani dai capolavori del passato (e futuro prossimo): segno forse di un disco buttato fuori alla svelta per cavalcare l’onda del momento, e non a caso primo lavoro dei NOFX ad entrare in classifica.