8.0
- Band: NOFX
- Durata: 00:40:40
- Disponibile dal: 22/08/1995
- Etichetta:
- Epitaph
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Dopo gli ottimi risultati di “Punk In Drublic”, trainato anche dal successo planetario di Green Day e The Offspring, a metà anni Novanta i NOFX sono pronti a pubblicare il loro primo album dal vivo, potendo vantare un poker di album (escluso l’acerbo debutto “Liberal Animation”) divenuti piccoli grandi classici del genere. Registrato a gennaio del 1995 al Roxy di Hollywood (sebbene il nome del locale sia nascosto per motivi di royalty) “I Hear They Suck Live” è entrato da subito nell’immaginario collettivo a partire dall’iconico artwork, ma anche a livello sonoro suona decisamente bene, a differenza dei bootleg in circolazione all’epoca che spinsero Fat Mike a registrare un disco dal vivo. Al netto dei siparietti posti in testa e in coda al disco la setlist non presenta troppe interruzioni, e se sentire “Linoleum”, “Moron Brothers” e “Bob” nei primi dieci minuti rappresenta quasi un greatest hits del punk rock d’inizio anni Novanta, anche la selezione dei pezzi più vecchi – “Life O’Riley” e “You Drink, You Drive, You Spill” da “S&M Airlines”; “Beer Bong” dal già citato “Liberal Animation” e perfino “Six Pack Girls” dall’EP omonimo uscito a metà anni Ottanta – funziona egregiamente in questa veste, grazie anche alla produzione di Ryan Green. Nella parte centrale della scaletta da segnalare come chicche la cover di “Nothing But A Nightmare (Sorta)” dei Rudimentary Peni (un gruppo anarco-punk inglese degli anni ’80) e la versione riveduta e corretta di “El Lay” (che qui diventa “East Bay”), anche se il momento clou è il reggae-punk di “Kill All The White Man” tratta da “The Longest Line”, EP di esordio per il chitarrista El Hefe. Non male anche l’accostamento tra la quiete acustica di “Together On The Sand” e la tempesta di “Nowhere” (entrambe tratte da “Ribbed”), mentre pezzi come “Soul Doubt” o “The Brews” fanno ballare ancora oggi chiunque abbia un minimo di familiarità con il genere, prima che lo swing di “Buggley Eyes” faccia calare il sipario sulle note di tromba del già citato El Hefe.