7.5
- Band: NOFX
- Durata: 00:25:11
- Disponibile dal: 26/03/1991
- Etichetta:
- Epitaph
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Dopo il discreto successo di “S&M Airlines”, seguito anche da un tour europeo di spalla ai Bad Religion, i NOFX sono pronti a distanza di due anni per il loro terzo album in quattro anni, secondo lavoro su Epitaph che vede un’ulteriore evoluzione del sound verso lo skate punk di cui sono divenuti negli anni successivi tra i massimi esponenti.
Se il precedente album ci portava nel mondo del sadomaso, stavolta la copertina del disco rappresenta un preservativo, preludio ad un’attitudine cazzona sempre più a fuoco pur senza scendere a troppi compromessi dal punto di vista musicale. Con venticinque minuti per quattordici brani (il più corto nella vasta discografia dei NOFX) siamo ad una media inferiore ai due minuti per pezzo, in piena tradizione hardcore-punk: canzoni come “Green Corn”, “New Boobs” (con una divertente coda in stile Beach Boys), “Cheese/Where’s My Slice” o “The Malachi Crunch” sono istantanee che ben rappresentano la variante californiana del genere (un riuscito mix di velocità e melodia), ma la sperimentazione iniziata nel precedente lavoro segna qui un ulteriore passo avanti. Al netto della semiacustica “Together On The Sand” (composta e cantata dal chitarrista Steve Kidwiller, qui curiosamente ribattezzato Izzy Drew Lynn), troviamo pezzi più vicini allo ska come “Food Sex And Ewe” o “I Don’t Want You Around”; nota a parte per il coro simil-Oi! di “The Moron Brothers”, destinata a diventare la prima di una lunga serie di hit per Fat Mike e soci. Anche sul versante lirico coesistono senza problemi sia l’anima più cazzona (“Showerdays” sfoggia l’ira contro i due giorni settimanali di lavaggio, “Gonoherpasyphilaids” parla di malattie sessualmente trasmissibili) e quella più seria (“Nowhere”, sulla disgregazione dell’impero sovietico).
Indubbiamente manca ancora un po’ di quel mestiere che li porterà da qui a poco a sfornare classici a nastro, ma grazie anche al suo impeto giovanile “Ribbed” resta uno dei lavori più riusciti nella lunga carriera dei NOFX, non a caso omaggiato qualche anno fa nella sua interezza nell’ambito della collana “Live In A Dive” della Fat Wreck.