8.0
- Band: NOISE TRAIL IMMERSION
- Durata: 00:43:35
- Disponibile dal: 02/11/2018
- Etichetta:
- Moment Of Collapse
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Tornano i torinesi Noise Trail Immersion, esattamente due anni dopo il riuscitissimo debut album “Womb”, un disco che, sotto a una patina nera e pressoché impenetrabile, celava un’espressività e un’urgenza comunicativa non indifferenti. Una delle cose che balzò subito all’orecchio di chi scrive era un ricerca ben precisa di un’identità propria. Ascoltare i Noise Trail Immersion è un’esperienza molto particolare perché il loro suono è basato su un’atmosfera black metal moderna, suonato però con un’indole ribassata, storta e dissonante (loro stessi si definiscono “8strings blackned chaos”), ora caotica, ora terribilmente vivida nel suo proporre sensazioni di disagio e nichilismo. Le loro influenze musicali sono perfettamente riconoscibili e, in qualche modo, si percepiscono qua e là echi di Altar Of Plagues, Deathspell Omega, The Secret, Dodecahedron, Ion Dissonance, Converge… E’ come se questi ragazzi riuscissero a mettere un marasma di influenze in una scatola buia e, prendendola a calci, mischiassero il tutto e, aprendola, ne facessero uscire qualcosa di assolutamente sensato e compiuto. “Symbology Of Shelter” ha l’enorme pregio di non essere un album statico, un difetto questo nel quale è davvero comune incappare, ma in questo caso è evidente l’intenzione precisa e chirurgica di suscitare emozioni forti nonché la volontà ben precisa di non scrivere un album uguale al disco d’esordio.
I quarantatre minuti di musica che vi troverete ad affrontare, qualora decideste di approcciarvi a questo album (scelta consigliata), sono suddivisi in sette tracce, tutte collegate tra di loro come una sorta di flusso di coscienza, e quindi fruibili anche come canzone unica. L’idea è quella di trasportare l’ascoltatore in un vorticoso viaggio senza sosta attraverso sensazioni di panico, ansia, follia, disagio e disperazione. Questo modo di strutturare e comporre il disco è completamente differente rispetto al lavoro d’esordio, che avevamo apprezzato anche per il suo essere diretto e composto da brani dal minutaggio contenuto. Ma non aspettatevi i classici quaranta minuti di cacofonia da mal di testa: nei due brani “The Empty Earth”, ad esempio, si racchiude tutta l’indole sperimentale di questi ragazzi, che esplorano anche lidi più intimi e riflessivi, strizzando l’occhio a certe atmosfere più allungate e “post”, quasi al limite col funeral doom. Il suono dei Noise Trail Immersion funziona molto bene, sia grazie alle loro capacità tecniche, ma anche per merito di un equilibrio e di una maturità generale nel non voler prevaricare come singoli. Comunque riteniamo doveroso sottolineare come il vocalist, Fabio, sia stato autore stavolta di una prova maiuscola in termini di espressività, dimostrando una versatilità che, ne siamo certi, tornerà utile anche in futuro (sentire “The Empty Earth II” per capire di cosa stiamo parlando). Come in passato, l’album si chiude con il brano più trascinante, che questa volta è anche la title-track, un pezzo adrenalinico, istintivo, terribilmente evocativo e anche con un finale perfetto per un live.
“Symbology Of Shelter” finirà certamente in diverse classifiche di fine anno, almeno tra quelle degli appassionati delle sonorità più estreme e ricercate e, con questo lavoro, i Noise Trail Immersion hanno fatto un netto e coraggioso passo avanti. Ora ignorarli sarebbe davvero un peccato.