6.5
- Band: NORMA JEAN
- Durata: 00:39:53
- Disponibile dal: 12/11/2006
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Nuovo album per i post-corers Norma Jean… il secondo con il cantante Cory Brandan. E’ trascorso solo un anno dall’arrivo nei negozi del precedente “O’ God The Aftermath”, ma sembra che alla band non piaccia starsene con le mani in mano. A detta della stessa, i brani contenuti in “Redeemer” sono stati composti in poche settimane e immediatamente posti all’attenzione del guru Ross Robinson (Slipknot, Korn), che ha poi deciso di produrre il disco. Ora non sappiamo in che misura Robinson abbia influenzato il nuovo materiale del quintetto, tuttavia non ci pare proprio un caso che con lui al timone i Norma Jean siano diventati lievemente più compatti e accessibili rispetto al passato. I nostri qui hanno infatti in parte accantonato i tecnicismi e le spigolosità metalliche presenti nei primi due full-length in favore di un approccio più diretto e groovy, spesso non troppo lontano da quello dei primi Deftones. Con questo – sia chiaro – non stiamo affermando che il gruppo si sia messo a scopiazzare quanto fatto da Chino Moreno e soci, però, ascoltando “Redeemer”, sembra quasi di trovarsi al cospetto di una versione più cruda e disturbante degli autori del nuovo “Saturday Night Wrist”. L’approccio al riffing e alle parentesi melodiche (un po’ più numerose del solito, queste ultime) è spesso parecchio simile, ma bisogna anche aggiungere che l’impatto generale è sempre notevole e che a livello vocale i Norma Jean non hanno perso un briciolo di aggressività, continuando a relegare in secondo piano quelle clean vocals che invece vengono utilizzate copiosamente da tanti altri loro colleghi. Nel complesso l’evoluzione risulta perciò tutto sommato riuscita e coerente, soprattutto se si pensa a certi episodi di “O’ God The Aftermath”, dove i nostri avevano messo in mostra delle strutture più rockeggianti e snelle. Ciò che invece lascia un po’ di amaro in bocca è la qualità di parte della tracklist, dove alcune delle song danno proprio l’impressione di essere state scritte di fretta. Un album tanto importante per la carriera del gruppo avrebbe forse dovuto essere curato in maniera più dettagliata. Non che si incappi in episodi inascoltabili, ma va sottolineato che prima d’ora non ci era mai capitato di ascoltare così tanti spunti male sviluppati in un lavoro dei Norma Jean. Disco di transizione.