7.0
- Band: NORTHLANE
- Durata: 00.43.34
- Disponibile dal: 24/03/2017
- Etichetta:
- UNFD
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Proprio quando erano pronti a fare il salto al di fuori dei confini australiani i Northlane sono rimasti senza frontman, ma Marcus Bridge ci ha messo una pezza, salvando l’avanzata internazionale del quintetto. Già da “Node” era chiaro come Bridge fosse più a suo agio nelle varianti melodiche, di conseguenza la sua inclinazione naturale viene messa a fruttare negli undici pezzi di “Mesmer”, quarto disco in studio della band uscito a sorpresa a fine Marzo. La formazione dimostra di essere sicuramente più affiatata dopo i mesi passati insieme, lo si ascolta in un songwriting più libero dai cliché del metalcore e generalmente propenso ad espandere gli aspetti melodici nelle proprie corde senza perdere in complessità e ricchezza tecnico/strumentale. Prendiamo “Fade”, per esempio: le vocals sono in gran parte pulite e sfruttano il grande range del cantante, mentre il resto del gruppo esplora con perizia diversi ambienti, dall’upbeat all’atmosferico al finale heavy. Anche senza l’incisività dei growl di Adrian Fitipaldes continuano ad esserci episodi del tutto aggressivi dove vengono mantenuti quel gusto per il tecnicismo e quelle costruzioni quasi prog che continuano a far felice il seguito degli australiani. C’è anche una inedita componente nu-metal (“Solar”, “Veridian”) a rinfrescare la formula, è chiaro però come l’evoluzione di “Mesmer” sia fortemente sbilanciata sul lato melodico, progressive ed atmosferico, fatto di momenti epici ed accessibili quanto di soluzioni stilistiche ricercate. Diciotto mesi dopo “Node” i Northlane sottolineano la propria rilevanza nel movimento metalcore con l’apprezzabile vocazione di sfuggire dalle regole di genere.