7.0
- Band: NORTHLESS
- Durata: 00:59:25
- Disponibile dal: 23/08/2013
- Etichetta:
- Gilead Media
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I Northless ormai sono esponenti di spicco del neo-doom americano e di quella scena post-metal che ha saputo liberarsi una volta e per tutte dall’ingrombrantissima ombra dei Neurosis e degli Yob per fare di testa sua, per una volta tanto. Fanno parte di quella famiglia heavy completamene a sé che non prende ordini da nessuno e che non riconosce alcun padrone e che comprende altre validissime band sludge-doom un po’ particolari e che vivono in mondo tutto loro, primi tra tutti i Batillus, i Samothrace, gli Inter Arma, i The Body, i Primitive Man, eccetera. Non è difficile scorgere un mare di personalità nello sludge metal duro e contorto dei Northless, come non si riesce a negare che, sebbene la formula non sempre emozioni in maniera estatica, questi ragazzi stanno per lo mendo dicendo qualcosa di nuovo e sviluppando un verbo musicale proprio. Le canzoni dei Norhtless sono massicce e pachidermiche cavalcate heavy-prog espresse tramite l’intensità downtuned e super heavy dello sludge e del doom di scuola Godflesh e Grief. Il tutto è ottimamente dinamizzato da un approccio chitarristico davvero poco ortodosso che predilige le dissonanze e passaggi angolari e spigolosi, quasi jazzati che richiamano in maniera esaltante le trame neo-prog e fusion degli Ephel Duath e che comunque non hanno paura nel nascondere inclinazioni nell’esecuzione senz’altro più virtuosistiche, che fanno trapelare un bagaglio tecnico di tutto rispetto. I Nostri di rado insomma sembrano avere interesse nel (sof)fermarsi sulle prevedibili e antiquate paludi dello sludge metal ortodosso tutto lentezza e pesantezza rallentata, ma anzi, sono autori di una proposta energica e dinamica che nella maggior parte dei casi predilige ritmiche sostenute e basate sul mid tempo che tradiscono non poco le loro inclinazioni e origini hardcore. I Nostri insomma – pur nel loro mondo di riferimento indiscutibile dello sludge-doom – sono tuttavia stilisticamente ben più vicini alle trame musicali più raffinate e ricercate degli Intronaut e dei Russian Circles che, per dire, all’eviscerazione sludge regressa e animalesca dei loro ormai lontani antenati Eyehategod o Buzzov-en.