7.5
- Band: NORTT
- Durata: 00:39:12
- Disponibile dal: 29/12/2017
- Etichetta:
- Avantgarde Music
- Distributore: Audioglobe
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La mortifera proposta di Nortt ritorna tra noi dopo ben dieci anni di attesa, ma il visionario musicista danese non ha perso nulla del suo carico di crudele disperazione, e questo “Endeligt” si insinua sotto pelle come d’abitudine. Non ci sono raggi di sole, attimi di speranza o momenti di sollievo, nell’ascolto: solo la più cupa angoscia che fa quasi invidiare lo scheletro che compare in copertina, un essere umano che quantomeno ha smesso di soffrire. La definizione del contenuto musicale di questo album non può che passare dall’etichetta attribuita al proprio sound da Nortt stesso: depressive black funeral doom, perfetta sintesi di questi quaranta minuti di dolore; espressi attraverso il ricorso a una batteria rallentata ai limiti del soffocamento, con i riff opprimenti alternati al ricorso a chitarre acustiche quasi appena accennate, e poi le numerose pennellate di tastiere o pianoforte con cui il danese si avvinghia alla nostra anima. C’è qualche indizio di dark ambient, o dell’ineluttabilità che sapevano rappresentare a perfezione i Dead Can Dance nei loro passaggi più cupi (Gravrøst”, anche se qui le battute per minuto scendono sotto la soglia della sopravvivenza). I brani si susseguono con poche variazioni, in equilibrio tra la processione funebre e l’intimismo doloroso, e a dirla tutta non è nemmeno facile l’ascolto per intero del lavoro; ma se si supera la difficoltà di affrontare i propri demoni interiori, la potenza emotiva che ci investe è veramente straordinaria. Favorita dalla netta prevalenza di passaggi quasi esclusivamente strumentali – con momenti come la breve ma intensa “Kisteglad” fatti solo di synth e cupi effetti, o quegli spifferi che giungono direttamente dall’inferno della conclusiva title-track: devastante, pur nella sua lentezza. Quando la voce, poi, fa capolino, è un gorgoglio di disperazione che si somma al carico emotivo (citiamo come esempi “Fra hæld til intet” o “Afdø”), raggiungendo lo scopo ben dichiarato dal titolo: Infine, perché non resta altro che arrendersi alla sofferenza.