7.0
- Band: NORTT
- Durata: 00:47:09
- Disponibile dal: //2008
- Etichetta:
- Avantgarde Music
- Distributore: Masterpiece
Nortt è un personaggio diventato culto, inutile negarlo; come ogni culto che si rispetti quindi ha i suoi seguaci, quasi sempre adoranti “a prescindere”. Però prima di tutto Nortt è un progetto musicale e come tale va giudicato ed apprezzato. Il danese rispetto agli esordi ha sacrificato un po’ le radici black metal per concentrare la sua proposta su un funeral doom depresso e con inserti ambient di notevole fattura. Il black rimane appiccicato addosso alla musica di “Galgenfrist” più come astratta sensazione che come stile musicale vero e proprio. Infatti il funeral del nostro, pur essendo raggelante come solo un album black sa essere, rimane sempre e squisitamente doom. La musica contenuta nell’album è talmente rarefatta da risultare praticamente indescrivibile sotto il livello tecnico esecutivo; rimane il fatto, importantissimo, che in pochi in campo estremo sanno evocare sensazioni ed immagini meglio di Nortt. Basterebbe la superba copertina a far raggelare il sangue nelle vene: la foto, per quanto l’ambientazione possa essere diventata banale e dozzinale, esprime un senso di angoscia e di solitudine da far accapponare la pelle. La musica viene costruita quasi sempre attorno ad un riff di chitarra, ripetuto all’infinito e sostenuto solo da pochissimi colpi di batteria e, soprattutto da dei synth che creano un’atmosfera unica. Peccato che l’album abbia anche dei momenti di stanca e di ripetitività che rendono l’ascolto più ostico di quanto già non sia, ma ascoltando un brano come “Til Gravens Vi” ci si rende perfettamente conto di quale sia la magia di Nortt. Consigliatissimo a coloro i quali non hanno paura di guardare nell’abisso, consci che nello stesso tempo anche l’abisso guarderà dentro di loro.