NOTHING MORE – Carnal

Pubblicato il 29/06/2024 da
voto
6.0
  • Band: NOTHING MORE
  • Durata: 00:39:29
  • Disponibile dal: 28/06/2024
  • Etichetta:
  • Better Noise Music

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Correva l’anno 2014 quando i Nothing More irrompevano nel circuito mainstream con il loro album omonimo, terzo lavoro in assoluto ma primo a bucare lo schermo nell’affollato calderone modern hard rock d’oltreoceano. Dieci anni e tre dischi dopo, la band texana ha saputo consolidare la sua posizione nel circuito radio rock americano e, a differenza di altri colleghi, non ha perso occasione anche per farsi conoscere nel vecchio continente (compreso il Belpaese), anche se i fatti di cronaca che hanno coinvolto il frontman (potenziale emulo di Tim Lambesis nell’attentare alla vita della compagna) hanno rischiato di azzerare tutto.
Restando in ambito musicale, questo nuovo “Carnal” mescola ancora una volta un concept metafisico (ispirato al filosofo inglese Alan Watts) con l’arena rock / metal di 30 Seconds To Mars, Starset ed Architects. In questo contesto, il frontman Jonny Hawkins appare sempre più a suo agio nel ruolo del santone che arringa le folle, rigorosamente a torso e piedi nudi, mentre il chitarrista Mark Vollelunga rappresenta l’anima più sperimentale del quartetto.
Questa doppia anima si traduce anche nella tracklist, in cui trovano posto pezzi più movimentati – citiamo “House Of Sand” con Eric V. degli amici I Prevail, la sofferenza ritmata di “If That Doesn’t Hurt”, il rap sghembo di “Existential Dread” o il ‘phonk metal’ di “Stuck” (insieme a Sinitzer) – ma anche brani decisamente più lineari come “Free Fall”, “Blame It On The Drugs”, “Down The River” o “Give It Time” (una versione annacquata di Creed e Shinedown), per tacere della marcetta “Angel Song”, con un sempre più imbolsito David Draiman.
Questi ultimi brani risultano anche piacevoli per un ascolto distratto, così come le elucubrazioni filosofiche che fungono da intermezzo, ma, al netto della cornice, nella sostanza resta poco più di mezz’ora di tempo di gioco effettivo, equamente divisa tra canzoni pop rock da Virgin Radio ed un ‘more of the same’ che riprende il sound dei dischi precedenti, senza però la verve più sperimentale che ci aveva fatto tanto amare il già citato disco omonimo.
Per mantenere un posto di rilievo ai festival probabilmente tanto basta, ma l’impressione è che “Carnal” rappresenti un primo punto di stallo nella discografia recente dei Nothing More, apparentemente destinati a seguire la parabola discendente (almeno dal punto di vista artistico) tracciata da Jared Leto e Brandon Boyd.

TRACKLIST

  1. Carnal
  2. House On Sand” (Feat. Eric V Of I Prevail)
  3. If It Doesn’T Hurt
  4. Angel Song (Feat. David Draiman)
  5. Freefall
  6. Blame It On The Drugs
  7. Head
  8. Existential Dread
  9. Heart
  10. Down The River
  11. Give It Time
  12. Sight
  13. Stuck (Feat. Sinizter)
  14. Run For Your Life
  15. Sound
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