8.0
- Band: NOTHING MORE
- Durata: 01:03:00
- Disponibile dal: 23/06/2014
- Etichetta:
- Eleven Seven Music
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Nu/alternative metal at its best. Dopo Gemini Syndrom e Issues, un’altra nu sensation si staglia prepotentemente da oltreoceano, pronta a gettare i semi anche nel vecchio continente: si chiamano Nothing More, vengono da San Antonio e, dopo una gavetta di dieci anni e tre dischi underground, si affacciano con il loro omonimo album di debutto, licenziato dalla sempre più lungimirante Eleven Seven Records, sulle zone alte della Billboard 200. Inquadrabili fin dalle note biografiche nello stereotipo del ‘real american dream’ – i quattro, amici dai tempi della scuola, hanno abbandonato gli studi per dedicarsi alla musica, macinando decine di migliaia di miglia sul van -, e forti di un frontman in grado di rubare lo spazio in cameretta ai poster di Jared Leto e Brandon Boyd, i Nostri dimostrano di avere le carte in regola anche sul pentagramma. Prendete i chitarroni ribassati e il basso slappato dei migliori Korn, e mescolateli con il magnetismo elettronico dei primissimi 30 Seconds To Mars (quelli di “Capricorn (Brand New Name)”, per intenderci); aggiungete un pizzico di quell’imprevedibilità che ha reso immortali gli At The Drive In di “Relationship Of Command”, e un ingrediente segreto dello chef Ross Robinson (tipo i Vex Red); infine, incartate il tutto con quel gusto mainstream-ma-con-classe dei migliori Chevelle. Un mix difficile da immaginare, ma dannatamente affascinante e ricco di contrasti, nella migliore tradizione del genere. Che si tratti di dispensare ceffoni a mano aperta (“This Is The Time (Ballast)”, “Mr. MTV”, “Sex & Lies”), sonore pacche sul culo (“Christ Copyright”, “First Punch”, “Jenny”), o carezze sulle zone erogene (“It’ll Be OK”, “Here’s To The Heartache”, “God Went North”), i Nostri sanno sempre toccare le corde giuste, confezionando una tracklist non solo contraddistinta dell’etichetta ‘filler-free’, ma farcita di potenziali singoli dall’elevato airplay radiofonico, almeno sulle FM d’oltreoceano. Nel vecchio continente, a meno di una clamorosa spinta mediatica, resteranno probabilmente una band di nicchia, ma questo probabilmente non farà che acuirne il fascino tra i rimastoni dalla suola calda e dal cuore tenero. Per chi scrive, una graditissima sorpresa, nonché probabile podio nelle poll di fine anno: niente di più, niente di meno.