NOTT – Immaculate Eclipse

Pubblicato il 04/02/2016 da
voto
7.5
  • Band: NOTT
  • Durata: 00:38:53
  • Disponibile dal: 22/12/2015
  • Etichetta:
  • Razed Soul Productions

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Inutile nascondere che quando in redazione arrivano richieste di recensioni direttamente da parte dei musicisti coinvolti, magari sotto un altisonante pseudonimo, senza l’interposto supporto dell’etichetta… be’, ci siamo capiti. Bene, questa esplicita dichiarazione funge da excusatio non petita nei confronti di Mortifero, unico membro dei Nott, che con questo suo secondo full length entra di diritto nel panorama del black metal italiano – ma non solo – che conta, in barba ai turpi sospetti che ci attanagliavano. “Immaculate Eclipse” ha tutto quello che serve a un album estremo nel 2016, e anche qualcosa di più, grazie a un songwriting robusto e personale, accompagnato a una più che discreta capacità esecutiva, specie nell’ottica di una one man band. Le coordinate su cui si muove questo lavoro sono quelle che ci potremmo aspettare tranquillamente dall’ennesima new sensation in uscita per Northern Heritage o Terratur Possesions, quindi un black metal diretto, maligno (“Primitive Black Metal”, recita il loro sito ufficiale) ma tutt’altro che banale; e siamo certi che il passaggio a un’etichetta di pregio, con conseguente adeguata distribuzione, arriderà sicuramente ai prossimi lavori di questo genietto bresciano. La produzione è compatta, e fin dalle note iniziali di “Ultimate Seal” questo lavoro riesce a prenderci a pugni in faccia ed emozionarci al contempo: i brani sono abbastanza omogenei, il che non significa affatto noiosi, caratterizzati da un cantato brutale e deliziosamente guidati da un tremolo riffing di qualità e godibilissimo per chiunque ami l’old school, e non mancano di inserirsi qua e là esaltanti accelerazioni. I riferimenti musicali, qui, possono tranquillamente chiamare in causa eccellenze contemporanee come i Mgla, specie in brani come la title track o la splendida “Doomed Ruins”: un nome, un programma, e infatti un afflato epicus et doomicus pervade tutto il brano, che lascia però ampio spazio agli scapocciamenti con i suoi passaggi caratterizzati da bicordi furenti e sulfurei. Restiamo su cifre distintive analoghe nella doppietta a seguire “Devoid Of Colours” e “Warpsalm”, curiosamente costruite, in pratica, sul medesimo riff ma trattato in maniera differente, quasi a farne due parti di una stessa aria: la prima delle due tracce introduce le prime varianti vocali dell’album, tra magniloquenze à la Quorthon dell’era vichinga e strilli filtrati in grado di causare più di un brivido (in senso positivo), mentre il salmo di guerra mantiene con onestà le promesse del titolo coi suoi quattro minuti di ossessiva violenza. Non cala affatto l’impatto sonoro nel prosieguo dell’album, con “Circle Of Fate”, la traccia numero otto, decisamente sugli scudi, grazie all’efficace introduzione di rallentamenti d’atmosfera nel tappeto generale. Un lavoro promosso a pieni voti, in attesa di vedere, come già auspicato, le prossime produzioni dei Nott adeguatamente distribuite.

TRACKLIST

  1. Ultimate Seal
  2. Immaculate Eclipse
  3. The Undertaker
  4. Doomed Ruins
  5. Devoid Of Colours
  6. Warpsalm
  7. Rite Of Passage
  8. Circle Of Fate
  9. Flaming End
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