8.0
- Band: NOVEMBRE
- Durata: 01:00:00
- Disponibile dal: //2002
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
Abbiamo tra le mani un piccolo pezzo di storia del metallo tricolore: “DreamsD’Azur” è infatti in realtà la riregistrazione dello storico debut album dei Novembre, “Wish I Could Dream It Again…”, originariamente registrato nel lontano 1994 agli Unisound Studios di Dan Swano (Edge Of Sanity, Opeth e Katatonia, tra gli altri, non vi dicono nulla?) e pubblicato l’anno seguente dalla piccolissima Polyphemus Records. Per far sì che ogni loro fan avesse modo di ascoltare questo loro primo vagito (la versione originale esaurì quasi subito), i Novembre hanno deciso la scorsa estate di riregistrare completamente tutti i brani, donandogli una produzione più pulita e al passo coi tempi e rendendoli più competitivi anche dal punto di vista strettamente esecutivo. Ad esempio, oggi le linee vocali ‘pulite’ del leader Carmelo Orlando sono ovviamente più mature e meno impacciate che allora, cosa che contribuisce a rendere i momenti d’atmosfera ancora più toccanti, mentre il drumming di suo fratello Giuseppe si è fatto ancora più tecnico ed incisivo, frutto di anni e anni di prove e concerti. Al contrario di quanto inizialmente ci si aspettava, i brani non sono stati per nulla stravolti e, ad eccezione di qualche linea chitarristica qua e là, hanno mantenuto pressoché inalterati i lineamenti originali. Essendo questo il primo album dopo l’esperienza Catacomb (primo monicker della band, sotto cui i ragazzi proponevano un metal di chiara estrazione death-doom), abbondano i riferimenti al metallo più estremo, indi per cui non mancano stacchi al limite del black metal e un’impronta decisamente slabbrata e aggressiva nei momenti di piena violenza. Non latita però la melodia su registri malinconici, tanto che di sicuro non stenterete a riconoscere la band dei fortunati “Classica” e “Novembrine Waltz”: brani come l’ormai famosa “The Dream Of The Old Boats” (ancora oggi suonata durante i concerti),”Sirens In Filth”, “Christal” o la lunga suite “Marea” (nella versione originale era divisa in due canzoni: “Nostalgia/Its Gaze” e “Behind My Window/My Seas Of South”) preannunciavano le future sonorità del combo, mentre l’attacco di “Swim Seagull In The Sky”, la disperata “Let Me Hate”e “Old Lighthouse Tale” (sempre da brividi!), mostrano il lato più selvaggio e primordiale dei Nostri.
Alla fine dei conti, si tratta di un album che all’epoca della propria pubblicazione originale avrebbe sicuramente meritato maggior risalto e che ora viene, giustamente, considerato di culto; un album che fece da trampolino di lancio per il gruppo, che in seguito, grazie al monumentale “Arte Novecento”, ottenne il contratto con la Century Media e la definitiva consacrazione in patria e all’estero. Cos’altro aggiungere? Se siete fan della band è un acquisto per voi obbligato, anche se siete tra i fortunati possessori di “Wish…”; se invece non conoscete la musica dei Novembre, ma amate il death metal melodico e atmosferico, fateci un pensierino. Un lavoro del genere merita assolutamente di essere riscoperto.