• Band: NOVERIA
• Durata: 00:41:48
• Disponibile dal: 10/06/2014
• Etichetta:
• Scarlet Records
• Distributore: Audioglobe

Che l’Italia da tempo stia lavorando alla creazione di una sottoscena metal posta tra il progressive e il power melodico non è una novità. Già dai primi Anni ‘90 siamo fucina di numerose band del genere e, partendo dai Labyrinth fino ad arrivare ai vari Rhapsody, Vision Divine, Arthemis, Thy Majesty e Secret Sphere, abbiamo sicuramente contribuito a prendere a martellate la massa inizialmente informe di questa scena, imprimendo forte la nostra impronta sul suo volto attuale. Ma è sempre più sotto gli occhi nostri (e speriamo anche dell’estero) come questo panorama che le band tricolore hanno contribuito a definire si stia ulteriormente evolvendo e personalizzando, cristallizzandosi in ulteriori sottobranche. In questa fase di ‘ridefinizione’ delle coordinate sonore del power/prog, grande ruolo paiono avere avuto i DGM e in particolare il loro chitarrista Simone Mularoni, creatore nei suoi Domination Studio di un modo di registrare gli strumenti (soprattutto le chitarre) che configurano appunto un volto leggermente diverso a quella musica che abbiamo appena descritto. Sicuramente i Noveria, sorta di supergruppo con membri appunto di DGM, Empyrios, Astra, Solisia e Baton Rogue Morgue, si inquadrano all’interno di questa scena, insieme ad una serie di altre band dalle simili coordinate sonore. Linee vocali marcatamente melodiche, chitarroni potenti dall’accordatura spesso ribassata fortemente ispirate al sound dell’ultimo Michael Romeo, batteria veloce ma più orientata alla pesantezza, un basso pulsante e un cantato aggressivo alla Allen sono le caratteristiche principali di questa band, che perfettamente si inquadra nel recinto musicale sopra descritto, contribuendo ad alzarne l’asticella della qualità di almeno un paio di punti. Forte del sound incontenibile della chitarra dell’ottimo Mattei e della buona prova, molto variegata, del cantante Frank Coregliano, i Noveria si propongono fin dal debutto come una band fortemente ispirata e dalle idee chiare, capace di lasciare fin da subito un segno tangibile nella nostra scena metal. Grazie alle marcate melodie dell’opener “Risen” e all’ottimo coro di “Downfall”, in qualche modo allineato con quanto proposto dagli Almah di Falaschi nell’ultima loro fatica, il disco decolla subito e ci mostra immediatamente le sue qualità, prendendosi il tempo necessario per confermarle puntualmente ad ogni passagio, senza mai farsi mancare comunque la possibilità di aggiungere qualche spunto atipico o inaspettato, come gli inserti in harsh vocals (non è ancora il caso di parlare di growl) della pesante ”Paralysis” o il blast-beat iniziale di “Fear”; elementi che avvicinano il sound dei Noveria in qualche modo alla scena estrema. Incredibile però come, nonostante questi input più aggressivi siano frequenti e assolutamente credibili, poi ogni canzoni riesca a mantenere un livello di accessibilità e fruibilità maggiore rispetto alle band estreme e alla maggioranza delle band progressive: ne è buona dimostrazione proprio la terremotante “Fear”, che sul suo costrutto cupo e incompromissiorio riesce comunque a stabilire delle buone melodie, bene gestite dalla timbrica cangiante di Coregliano. I Noveria si presentano a noi quindi non come band al debutto, ma come summa dell’esperienza raccolta dai singoli in anni di professionismo musicale, e il risultato quindi non poteva essere meno che esplosivo. Un prodotto di cui essere fieri, che ci farà da ottimo biglietto di presentazione anche all’estero.