NUT – Babylon

Pubblicato il 14/04/2014 da
voto
7.0
  • Band: NUT
  • Durata: 39:00
  • Disponibile dal: 03/01/2014
  • Etichetta:
  • blotch

Spotify:

Apple Music:

Reminiscenze alla Callisto e alla Mogwai dominano le sonorità di questo “Babylon”, seconda creatura del progetto Nut, duo pisano composto da Matteo D’Ignazi e Matteo Sciocchetto, che hanno composto l’intero album. Le ampiezze sonore però si dilatano ulteriormente uscendo dai canoni del post-rock più tipico, ma si sentono anche eco di cantautori come Jeff Buckley  in certi interventi (come in “The Return”), e di band più vicine al panorama prog come Porcupine Tree e Riverside (come in “Chameleon”), gli ultimi Karnivool (“Whisper”) o A Perfect Circle (“Daimon”). Gli arpeggi in chiave post-rock à là God Is An Astronaut però la fanno da padrone e – pur non essendo l’innovazione fondamentale – riescono a trasmettere una sensazione piacevole ed eterea, dilatata e ariosa, complici dei suoni adatti in fase di registrazione; stessa cosa non si può dire delle parti in distorto che non rendono appieno quella che sembra essere l’intenzione di break e di aumento d’intensità che alcuni brani necessiterebbero per fare il salto di qualità (“Chamaleon”). Paradossalmente il disco è molto più evocativo e piacevole quando rimane nelle parti più intime ed evocative, mentre stenta a decollare là dove invece ne si sente il bisogno. “Babylon” è un lavoro poetico, sentito, significativo, e proprio grazie a questo suo essere fluttuante ed evocativo che esso necessiterebbe anche di quella forza sonora e di espressione che farebbe guadagnare l’intensità necessaria per permettere alla dea Nut di spiccare il volo, ingoiare il sole e partorirlo il mattino successivo. L’amatorialità che talvolta sembra permeare tra le righe è una cosa positiva quando il lavoro sembra essere vero ed onesto, ma questo è un disco molto ambizioso ed una musica che pretende di essere di alti livelli, e ad assoluta ragione. Le premesse ci sono tutte e la classe dimostrata negli arrangiamenti è di una finissima fattura. “Babylon” rimane un buon disco in potenza, ma avrebbe potuto essere ancora di più. Ancora più deciso e definitivo. Avrebbe potuto diventare una piccola gemma in terra italiana in anno domini 2014. Il fascino di Babilonia…

TRACKLIST

  1. Wisper
  2. The Return
  3. Chameleon
  4. Daimon
  5. Hybrìs
  6. (Δ)
  7. Addiction
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.